L’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e di prodotti ausiliari, più conosciuta con l’acronimo Ucimu, ha presentato ieri la rilevazione trimestrale della raccolta ordini di macchine utensili.
Nel primo trimestre del 2017 si è registrato un incremento del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, si legge nel documento che accompagna la trimestrale, il risultato complessivo dell’indice (attestato a 187,7, ben al di sopra della media 100 fissata al 2010), elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa Ucimu, è stato determinato dall’ottima performance degli ordinativi raccolti sul mercato interno, cresciuti del 22,2% rispetto al periodo gennaio-marzo 2016.
“Il Piano nazionale Industria 4.0 attuato dal Governo dà già i suoi frutti”, si legge nel comunicato che accompagnava la rilevazione dall’Associazione, chiamando in causa direttamente il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che coglie subito l’assist e dichiara in una nota: “primi frutti dell’applicazione del Piano Nazionale Industria 4.0, che dimostrano la bontà della scelta del governo di puntare su incentivi fiscali di natura automatica per gli investimenti in macchinari e beni strumentali”.
“Confido che questo trend positivo possa consolidarsi e rafforzarsi nei prossimi mesi – ha precisato Calenda – anche grazie al lavoro che verrà svolto nell’ambito dei digital inovation hub e dei competence center che costituiscono parte integrante del piano Industria 4.0”.
“Dopo anni di difficoltà, il mercato nazionale, a partire dal 2014, era tornato ad investire in sistemi di produzione. Il risveglio della domanda e il contestuale dato di invecchiamento degli impianti produttivi, risultati con un’anzianità media pari a 13 anni, sono i fattori che hanno reso “perfettamente adatto” il contesto temporale nel quale applicare il Piano”, ha spiegato Massimo Carboniero, presidente Ucimu-Sistemi per produrre.
“L’indice ordini del primo trimestre 2017, relativo al mercato domestico – ha sottolineato Carboniero – non lascia spazio a interpretazioni: il programma messo a punto dalle autorità di governo sta portando i suoi frutti. La predisposizione a investire in tecnologia industriale e in sistemi di connettività da parte del manifatturiero italiano aveva bisogno di una spinta che il Piano Nazionale Industria 4.0 ha assicurato”.
Resta da capire se un anno è sufficiente a ridare alle imprese italiane lo slancio necessario per recuperare la competitività perduta nei confronti dei competitors esteri.
A questo proposito, ha suggerito il presidente Ucimu, “si potrebbe ragionare sull’effettiva natura e durata dei due provvedimenti pilastro del Piano Nazionale Industria 4.0”. In particolare, ha commentato Carboniero, “potrebbe essere utile trasformare il Superammortamento in provvedimento strutturale, anche per adeguare gli attuali coefficienti di ammortamento che non corrispondono più alla reale durata dei beni”, mentre, “a fronte di un grande interesse delle imprese ad impegnarsi nella propria riorganizzazione in chiave digitale”, sarebbe opportuno valutare anche “l’inserimento dell’Iperammortamento anche nella prossima Legge di bilancio”