Crescono gli investimenti mondiali in servizi e tecnologie abilitanti la digital transformation (DX) di interi settori economici, secondo IDC del 16,8% quest’anno. A guidare la spesa è la voce manifattura, per la precisione la smart manufacturing.
La manifattura, storicamente, fa parte dell’insieme di tutte quelle attività attraverso le quali l’uomo produce beni volti a migliorare la qualità della vita. La sua migrazione digitale non modifica l’impianto concettuale generale e anzi lo amplifica e lo potenzia.
Mettendo insieme “discrete manufacturing” e “process manufacturing”, cioè le industrie che trasformano i semilavorati in prodotti finiti e la parte relativa ai processi, a fine 2018, la spesa in soluzioni digitali potrebbe superare i 333 miliardi di dollari a livello globale, circa un terzo del totale degli investimenti in trasformazione digitale.
Secondo quanto riportato dalla “Worldwide Semiannual Digital Transformation Spending Guide” di IDC, la spesa in soluzioni DX quest’anno dovrebbe raggiungere i 1.100 miliardi di dollari (nel 2017 ha toccato i 958 miliardi).
Tornando all’industria manifatturiera, i segmenti più interessati dagli investimenti saranno quelli delle applicazioni, della connettività (Internet of Things), dei servizi IT e dell’automazione.
Bene anche il settore smart manufacturing, come detto, che da solo attrarrà una spesa di 161 miliardi di dollari, mentre la supply chain supererà i 100 miliardi di dollari entro la fine di quest’anno.
Nello specifico, le aree industriali che riceveranno le maggiori risorse sono la gestione merci (56 miliardi di dollari), i robot industriali (43 miliardi), automazione di processo (35 miliardi).
Altre aree sono stimate in crescita rispetto allo scorso anno, tra i maggiori casi d’uso considerati dallo studio troviamo: produzione robotica (+38%), veicoli a guida autonoma sempre a livello industriale e in particolare per l’industria mineraria (+37%) e l’automazione dei servizi nel settore finanziario e assicurativo (+35%).