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Macron annuncia il reddito universale, Il premier spagnolo Sanchez e la ‘tesi’ copiata, Trump e i migranti irregolari in Messico, Brexit

Francia, il presidente Macron annuncia il reddito universale

14 set 10:53 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato ieri, 13 settembre, la creazione di un reddito universale di attivita’ entro il 2020. Lo riferisce il quotidiano francese “Les Echos”, spiegando che la misura si inserisce all’interno del piano anti-poverta’ preparato dal governo. Il capo dello Stato francese ha dichiarato che l’obiettivo e’ “offrire un sostegno chiaro e rapido” alle persone che si trovano in situazioni precarie. Questo dispositivo sara’ inserito all’interno del progetto di legge “di emancipazione sociale” previsto per il 2020. La “base minima di dignita’” includera’ l’attuale reddito di solidarieta’ attiva (Rsa) che prevede 11 miliardi di euro all’anno, gli aiuti agli alloggi (18 miliardi di euro) e il premio di attivita’ (5 miliardi di euro). I beneficiari dovranno seguire dei percorsi di reinserimento, sui quali lo Stato dovra’ compiere degli investimenti.

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Immigrazione, dagli Stati Uniti 20 milioni di dollari al Messico per rimpatriare migranti irregolari

14 set 10:53 – (Agenzia Nova) – L’amministrazione Trump ha notificato al Congresso che intende destinare 20 milioni di dollari a fondi di assistenza estera, destinati ad aiutare il Messico a rimpatriare fino a 17.000 persone attualmente nel paese illegalmente. Il denaro – scrive il “New York Times” – contribuira’ ad aumentare i numeri di rimpatri dei cittadini messicani che attraversano illegalmente il confine. Il presidente Usa, Donald Trump, ha promesso per anni di far pagare al Messico il muro al confine per fermare l’immigrazione irregolare, richiesta che il paese ha sempre rifiutato con fermezza. Katie Waldman, portavoce del dipartimento per la Sicurezza interna, ha dichiarato che il programma ha lo scopo di alleviare i flussi migratori al confine tra il Messico e gli Stati Uniti. “Stiamo lavorando a stretto contatto con le nostre controparti messicane per affrontare i crescenti numeri alle frontiere e per garantire che coloro che hanno rivendicazioni legittime abbiano accesso a protezioni adeguate”, ha detto Waldman.

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Stati Uniti, Congresso approva pacchetto di spesa bipartisan

14 set 10:53 – (Agenzia Nova) – Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un pacchetto di spesa per un totale di quasi 147 miliardi di dollari per finanziare parte del governo federale. Il Senato ha dato il via libera allo stanziamento mercoledi’, mentre oggi il provvedimento e’ stato licenziato dalla Camera dei Rappresentanti. Il pacchetto e’ stato votato in maniera bipartisan, e ha acconsentito di allontanare lo spettro del blocco delle attivita’ governative che ha regolarmente minacciato l’interruzione del Congresso negli ultimi dieci anni. La portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, ha detto che il presidente Trump “attende con impazienza di firmare questo provvedimento”. Il presidente Usa, che ha minacciato lo “shutdown” se il Congresso non avesse licenziato una legge sull’immigrazione, ha rimandato la battaglia sui finanziamenti del muro al confine con il Messico a dopo le elezioni di meta’ mandato a novembre. “Questo rappresenta un ritorno alla nostra piu’ basilare responsabilita’: approvare gli stanziamenti”, ha detto il presidente della Camera, il repubblicano Paul Ryan. “Questa e’ la prima volta dal 2007 che la Camera e il Senato invieranno puntualmente piu’ misure di finanziamento al tavolo del presidente”. L’attuale finanziamento del governo scade alle 00:01 del primo ottobre, quando iniziera’ il nuovo anno fiscale.

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Spagna, dilagano le polemiche sulla presunta tesi copiata del premier Sanchez

14 set 10:53 – (Agenzia Nova) – La strategia messa in campo da Ciudadanos per attirare l’attenzione sulla tesi di dottorato del premier Pedro Sanchez ha provocato un vero e proprio terremoto politico in tutta la Spagna. Lo scrive il quotidiano “El Pais”, spiegando che il forte pressing ha costretto il leader socialista a cedere e ad annunciare che pubblichera’ la sua tesi in formato digitale nella giornata di oggi per chiarire i dubbi sulla sua originalita’ e paternita’. Intanto, pero’, Sanchez ha minacciato di denunciare chi lo ha accusato di plagio e ha convocato un gabinetto di crisi per cercare di tenere la situazione sotto controllo. Il Partito popolare (Pp), nonostante lo scandalo del master che ha coinvolto il suo segretario Pablo Casado, si e’ unito all’azione di Ciudadanos e ha sostenuto la richiesta di comparizione urgente di Sanchez al Congresso. L’Universita’ Camilo Jose’ Cela, dove e’ stato conseguito il criticato titolo di studi, ha diramato un comunicato ufficiale in cui afferma di aver verificato che il lavoro di dottorato di Sanchez abbia superato tutti i consueti protocolli di verifica. A gettare benzina sul fuoco, il quotidiano “Abc” che proprio oggi ha pubblicato in esclusiva la notizia secondo cui il leader socialista avrebbe inserito nel suo elaborato due articoli scritti a quattro mani con il professore Juan Padilla, attuale direttore generale dell’Universita’ Camilo Jose’ Cela, senza pero’ citarlo in alcun modo. Secondo il quotidiano, i due pezzi scientifici sarebbero stati pubblicati nel luglio e nel settembre del 2012, ovvero prima della discussione della tesi a novembre dello stesso anno. Gli articoli, scrive “Abc”, sarebbero stati inseriti con il copia e incolla senza citazione. Juan Padilla, che era allora responsabile della Facolta’ di Giurisprudenza ed Economia presso l’Universita’ Camilo Jose Cela, e’ poi stato selezionato dal relatore della tesi, Maria Isabel Cepeda, per far parte del collegio che ha conferito la lode all’attuale premier, quindi in pratica ha messo il voto a parte del suo lavoro.

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Spagna, al vaglio del Tesoro nuove imposte per 4 miliardi di euro

14 set 10:53 – (Agenzia Nova) – Il governo spagnolo ha proposto all’alleato Podemos un aumento delle tasse per un totale di 4 miliardi di euro attraverso l’imposizione di nuove imposte sulle societa’, sul diesel, sulle transazioni finanziarie, sull’Irpef per i redditi alti e della cosiddetta “tassa Google”. Lo rende noto il quotidiano economico “Expansion”, precisando che a questo pacchetto si aggiungerebbero anche i 6 miliardi di euro derivanti dalla legge di stabilita’ su cui si sono accordati il ministro dell’Economia, Nadia Calvino, Bruxelles e il Congresso. Il presidente del governo, Pedro Sanchez, ha dichiarato in Senato che la pressione fiscale della Spagna dovrebbe avvicinarsi alla media dell’Unione europea, con un aumento dal 38 al 46 per cento del Pil, il che implicherebbe 80 miliardi in piu’ di tasse. Un aumento questo che Sanchez ha promesso di realizzare progressivamente, quindi non durante il suo mandato. Agli occhi di Podemos, pero’, i 4 miliardi che il Tesoro ha messo sul tavolo sarebbero insufficienti. Dalla formazione viola ritengono che si possa incrementare le tasse fino a oltre 26 miliardi di euro senza danneggiare la classe media e la classe operaia. Il leader della formazione, Pablo Inglesias, insiste soprattutto sulla creazione di una specifica imposta sul settore bancario, che il governo ha escluso a favore di una tassa sulle transazioni finanziarie.

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Italia, per il “Financial Times” i populisti “abbaiano ma non mordono”

14 set 10:53 – (Agenzia Nova) – Dietro la facciata di radicalismo dei partiti populisti al governo dell’Italia c’e’ una realta’ fatta di moderazione che affonda le sue radici nel passato. E’ quanto afferma l’autorevole commentatore Tony Barber del quotidiano economico britannico “The Financial Times”. Nella sua colonna, Barber cita in particolare tre questioni che rendono l’attuale governo italiano paragonabile agli esecutivi del recente passato. In primo luogo, le frizioni tra la Lega e la magistratura, che riportano alla memoria la lunga guerra tra i governi di centro-destra guidati da Silvio Berlusconi e le cosiddette “toghe rosse”, i magistrati accusati di avere simpatie di sinistra. Secondariamente, il cambiamento dei toni adottato in materia di politica economica sia dal leader della Lega Matteo Salvini che da quello del Movimento 5 stelle (M5s) Lugi Di Maio, passati dalle roboanti promesse pre-elettorali che costerebbero una montagna di miliardi ai piu’ miti consigli imposti dalle precarie condizioni delle finanze pubbliche italiane. Infine, secondo Barber, sta emergendo sempre piu’ una realta’ dei rapporti di forza nell’esecutivo. Accanto al radicalismo dei due vicepresidenti del Consiglio Salvini e Di Maio si starebbe affermando una corrente di moderazione e di rapporti con il passato rappresentata dai ministri di Economia, Esteri e Difesa, rispettivamente Giovanni Tria, Enzo Moavero Milanesi ed Elisabetta Trenta, sui quali veglia la rassicurante figura del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per l’opinionista di “The Financial Times”, vi e’ quindi molto meno da temere di quanto si pensasse appena qualche mese fa alla nascita della coalizione al governo in Italia. In definitiva, conclude Barber, “i barbari si stanno romanizzando”

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Regno Unito, governatore Banca d’Inghilterra, senza accordo stesse conseguenze crisi 2008

14 set 10:53 – (Agenzia Nova) – Stanno suscitando un’accesa polemica nel Regno Unito le dichiarazioni rese ieri, 13 settembre dal governatore della Banca d’Ingilterra, Mark Carney, secondo cui l’impatto di un mancato accordo tra Londra e ll’Unione Europea sulla Brexit rischia di essere catastrofico come la crisi finanziaria che investi’ l’economia britannica nel 2018. Tutti i principali quotidiani britannici riportano le fosche previsioni espresse dal governatore Carney in una riunione ristretta con il premier Theresa May e con i principali ministri del suo esecutivo. Disoccupazione ed inflazione in netta crescita, crollo dei valori immobiliari e blocco dei collegamenti con l’Europa sono gli scenari che piu’ colpiscono l’immaginazione dei commentatori. I quotidiani britannici “The Guardian” e “The Times” concentrano la loro attenzione sugli aspetti piu’ tecnico-economici dell’intervento del governatore della Banca d’Inghiterra, e su quali misure il governo stia mettendo in campo per prepararsi ad ogni possibile esito delle complicate trattative in corso con l’Unione Europea sul recesso del Regno Unito dall’Ue. Diversamente, il quotidiano britannico “The Telegraph” attacca le dichiarazioni di Carney, accusandolo in sostanza di fare del “terrorismo psicologico” e di essere “complice” del piano di compromesso elaborato dalla premier May per la fase finale dei negoziati tra Londra e ll’Ue sulla Brexit. Si tratta del cosiddetto “piano Chequers”, profondamente avversato dai cosiddetti “Brexiters”, che ha gia’ provocato le dimissioni di alcuni ministri e sta profondamente dividendo il Partito conservatore in vista della sua conferenza annuale in programma a Birmingham dal 30 settembre al 3 ottobre prossimi. La battaglia politica sulla Brexit si sta avvicinando, dunque, al suo apice e i toni di protagonisti e comprimari si alzano di conseguenza.

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Francia, le contraddizioni del reddito universale annunciato da Macron

14 set 10:53 – (Agenzia Nova) – Il reddito universale di attivita’ annunciato ieri dal presidente francese Emmanuel Macron e’ una misura “vaga” che non ha nulla a che vedere con il reddito universale di esistenza da 600 euro al mese proposto dall’ex socialista Benoit Hamon durante la campagna elettorale delle ultime elezioni presidenziali. Lo scrive il quotidiano francese “Libe’ration”, spiegando che il dispositivo e’ un rimaneggiamento degli assegni sociali gia’ esistenti. Questa misura si sostituira’ al reddito di solidarieta’ attiva (Rsa) e al premio di attivita’. “Bisogna fare molta attenzione alla semantica. Diverse personalita’ politiche riprendono il concetto di reddito universale e lo cambiano secondo la loro convenienza” ha affermato l’economista Jean-Eric Hyafil, ricordando che “il vero reddito universale e’ versato individualmente a tutte le persone maggiorenni che risiedono in un pese, senza condizioni di risorse e senza controparti”. Secondo Macron, invece, il reddito sara’ universale perche’ tutti potranno ottenerlo dopo che si passera’ “al di sotto una certa soglia”.

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Germania, inflazione al 2 per cento ad agosto

14 set 10:53 – (Agenzia Nova) – Nello scorso mese di agosto, la Germania ha registrato un tasso di inflazione del 2 per cento su base annua. E’ quanto si apprende dai dati pubblicati ieri, 13 settembre, dall’Ufficio federale di statistica tedesco (Stba). Ad agosto, l’inflazione in Germania ha segnato il 2 per cento per il quarto mese consecutivo, con un incremento dello 0,1 per cento rispetto a luglio. A spingere il livello generale dei prezzi in rialzo e’ stato, secondo l’Stba, soprattutto l’aumento del costo dell’energia, pari al 6,9 per cento. In particolare, il prezzo del gasolio leggero da riscaldamento e’ salito del 29,7 per cento. Tale incremento deriva dal rialzo del prezzo del greggio sui mercati mondiali, con il Brent aumentato di circa il 50 per cento in un anno. Di conseguenza, benzina super e diesel sono salite rispettivamente dell’11,6 per cento e del 15,5 per cento. Diversamente, “i prezzi di elettricita’ e teleriscaldamento hanno sperimentato aumenti moderati, mentre il costo del gas e’ salito in maniera piu’ decisa”, si legge sul quotidiano tedesco “Handelsblatt”. Qualora il prezzo dell’energia non dovesse continuare ad aumentare, l’Stba si aspetta una tendenza al ribasso dell’inflazione in Germania. Recentemente, l’aumento dei prezzi dell’energia e i bassi tassi di interesse si sono riflessi in maniera negativa sul sentimento dei consumatori tedeschi. “La compresenza dei due fattori ha infatti effetti negativi, perche’ i consumatori vedono i loro risparmi perdere di valore, mentre il reddito disponibile si riduce”, sostiene il Gfk, istituto per le ricerche di mercato con sede a Norimberga. Come l’energia, ad agosto sono aumentati in Germania anche i prezzi dei generi alimentari, con un incremento del 2,5 per cento causato in gran parte dagli scarsi raccolti. Infine, si registra un aumento degli affitti escluse le spese per il riscaldamento pari all’1,6 per cento.

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Bce, Mario Draghi critica la politica economica italiana

14 set 10:53 – (Agenzia Nova) – Il presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, di solito non risponde alle domande che riguardano il suo paese natale, l’Italia. Tuttavia, nella conferenza stampa tenuta ieri, 13 settembre, al termine del Consiglio direttivo della Bce, Draghi ha duramente criticato la politica economica italiana. “Dopo le parole che hanno provocato alcuni danni, aspettiamo i fatti”, ha dichiarato il presidente della Bce. Nelle ultime settimane, scrive la stampa tedesca, esponenti del governo italiano hanno invitato la Bce a fare di piu’ per mantenere bassi i costi di finanziamento dell’Italia. Dopo le elezioni politiche e la formazione del governo tra Lega e Movimento 5 Stelle, i tassi di interesse sui titoli di Stato italiani sono aumentati in modo significativo. Sebbene la situazione sui mercati si sia di recente attenuata, il pericolo non e’ finito. Pertanto, la situazione in Italia e’ uno dei quattro argomenti che hanno dominato la riunione del Consiglio direttivo della Bce.

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