La ricetta

Ma di cosa finiamo sempre per parlare sdraiate sul lettino?

di Fabienne Pallamidessi |

Un mio personale cavallo di battaglia, quando sono in compagnia di amiche che ancora non li hanno adottati e introdotti nei loro menu, sono i “grumbeerekechle”!

Noi donne siamo pazze, insomma quasi tutte, dai 15 anni a … a sempre direi; non mettiamo limite a questa piccola punta di vanità che ci pizzica a ogni età con l’arrivo dell’estate. Risultato: passiamo ore a torturarci all’idea della nostra prima apparizione in costume, quando ovviamente è decisamente troppo tardi per recuperare le ore di palestra perdute, la dieta abbandonata a metà percorso, mettendoci di malumore, poi concludendo con tono dotto che ‘una donna deve saper accettarsi ed essere amata per quello che è!’.

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Tutte noi conosciamo quel famoso dì, quando vorremmo possedere il dono di teletrasportarci dalla cabina al lettino per ritrovarci direttamente sdraiate, senza dover percorrere quella lunghissima passerella che conduce in riva al mare, osservate da tutti, o almeno è quello che crediamo e forse speriamo, ci mancherebbe!

Sapientemente drappeggiate in sgargianti parei, a meno di privileggiare il total black, con passo esitante e ondulante per quelle che per niente al mondo rinuncierebbero all’effetto sexy che dovrebbero conferire zatteroni tacchi 12 o,  saltellando e bruciandosi, per chi preferisce giocarsela ‘nature’ e sceglie di camminare a piedi nudi, arriviamo il più delle volte a quasi mezzogiorno, benché ci eravamo promesse di arrivare prestissimo per godere solo dei ‘raggi buoni’, e, finalmente sistemate, con creme solari e cellulari a portata di mano, ci lamentiamo: 1) di essere orrendamente ingrassate, 2) dei ragazzi che renderanno la nostra estate un inferno perché si sono beccati due o tre debiti a scuola, 3) del fatto ormai accertato che ‘gli uomini d’un tempo non esistono più’… e finire irremediabilmente per parlare di ricette! Che goduria, era ora!

Un mio personale cavallo di battaglia, quando sono in compagnia di amiche che ancora non li hanno adottati e introdotti nei loro menu, sono i “grumbeerekechle”! Cooooosa? Traduco: sono semplicemente ma gustosissimamente delle fritelle di patate, un piatto della cucina tradizionale alsaziana da aggiungere agli squisiti fiori di zucca, definitivamente adottati invece dai miei amici francesi insieme agli altri frittini di verdure di cui avete assolutamente il segreto!  La differenza? Queste fritelle accompagnate da una croccante insalata possono fungere da pasto completo.

Frittelle di patate 

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Per 4 persone:

– 1 kg di patate

– 1 bella cipolla

– 3 uova

– ¼ litro di panna fresca

– una bella manciata di prezzemolo battuto

– sale

– pepe

– noce moscata

Preparazione

Sbucciate le patate e grattuggiatele non troppo fini, poi pressatele per eliminarne l’amido. In una ciotola, aggiungete tre uova intere, una bella manciata di prezzemolo battuto e la cipolla che avrete tritato e sbiancato in un po’ d’acqua per renderla più digeribile, un po’ di sale, di pepe e di noce moscata e mischiate. Formate le frittelle con l’aiuto di un cucchiaio, poi friggetele.

Facile, no? Abbiamo fatto 30, facciamo 31?

Che ne dite di accompagnarle con un buon bicchiere di vino bianco?

Un Riesling, peut-être?

Una canzone? La mer de Charles Trénet

Un film da rivedere? Un’ottima annata

Buon weekend!

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