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M5S ‘Tetti pubblicitari in Tv’. Berlusconi in pressing su Salvini per non far passare la norma

Nel patto ritrovato tra Salvini e Berlusconi c’è anche lo stop ai tetti pubblicitari in Tv annunciati dal Movimento 5 Stelle nella legge di Bilancio? La misura è stata annunciata da Vito Crimi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria: “Con in tetti alla pubblicità in tv, anche se non è il mio linguaggio, si può anche dire che è finita la pacchia per Berlusconi”, ha dichiarato al Fatto Quotidiano. “Il punto vero è che occorre ridistribuire la pubblicità tra tv e carta stampata”, ha spiegato Crimi. 

Silvio Berlusconi: ‘La norma ci farebbe chiudere il giorno dopo’

Immediata è stata la reazione di Silvio Berlusconi: “Hanno annunciato misure sui tetti pubblicitari che farebbero chiudere Mediaset il giorno dopo”, ha detto il Presidente di Forza Italia, a cui hanno fatto eco le dichiarazioni attribuite, in forma anonima, al Carrocccio: “Non siamo d’accordo a un eventuale tetto alla pubblicità in tv”. La nota delle Lega è arrivata prima dei due incontri tra Salvini e Berlusconi (il primo ad Arcore e il secondo a Roma) in cui si è ristabilita l’alleanza del centrodestra, insieme a Fratelli d’Italia, partito guidato da Giorgia Meloni.

Il “No” della Lega rientra dunque nel nuovo accordo “Do ut des” Berlusconi-Salvini. 

Uno dei dossier chiavi è la Rai e venerdì scorso, con il secondo via libera del CdA a Marcello Foa, è stato scritto la prima del copione sulla vicenda. Questa volta Forza Italia voterà il giornalista Foa a presidente determinando la sua ratifica nella Commissione di vigilanza parlamentare. Il voto definitivo dovrebbe arrivare entro mercoledì 26 settembre. 

Il 2 ottobre l’Europarlamento vota per aumentare tetto e libertà di spot per le Tv

In attesa di vedere le sorti della norma sui tetti pubblicitari in Tv voluta dal M5S nella legge di Bilancio 2019, il prossimo due ottobre potrebbe arrivare dall’Ue l’assist a Berlusconi. Infatti è in arrivo, dopo due anni di iter legislativo, la nuova direttiva sui servizi audiovisivi: Il due ottobre il parlamento europeo l’Europarlamento voterà in maniera definitiva sull’accordo raggiunto con il Consiglio dei ministri Ue. In caso di esito positivo, la direttiva dovrà essere recepita dai singoli Paesi entro 21 mesi: un provvedimento che aumenterà sensibilmente gli introiti pubblicitari per le tv private.

In particolare secondo la riforma Ue, sulla quale è chiamata a votare l’Europarlamento, per le emittenti radiotelevisive la parte più interessante è quella relativa alla rimodulazione dei limiti dell’affollamento pubblicitario. Il limite di affollamento pubblicitario sale 20% (oggi gli spot non devono superare il 18% orario e il 15% giornaliero), ma garantisce maggiore libertà agli editori per pianificare gli spazi di vendite: avranno, per esempio, la libertà di aumentare l’affollamento in prima serata quando l’audience televisiva raggiunge la percentuale massima, di solito. Una maggiore flessibilità che secondo la Commissione Ue dovrebbe avere un “impatto economico positivo per le emittenti televisive e aumentare la loro capacità di investire in contenuti audiovisivi”.

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