Nata per regolamentare l’apertura dei negozi fisici durante le festività, ora punta ad essere anche una stretta per l’eCommerce. La proposta di legge M5S–Lega sugli orari di apertura degli esercizi commerciali prevede, infatti, una serie di norme per regolare il commercio online. Ecco le due principali:
- Impedire la consegna dei pacchi di domenica.
- Imporre ai siti di eCommerce di applicare gli stessi prezzi dei negozi.
Nonostante siano pochi ad oggi i servizi che consegnano pacchi di domenica, per esempio Prime Now di Amazon, attivo ancora in poche città italiane, il Governo vorrebbe frenare subito questo trend e far valere il principio base: se la domenica e nei giorni festivi non puoi fare acquisti in tutti i negozi fisici, allora non puoi neanche fare, fino in fondo, shopping sui siti di aziende che svolgono l’attività commerciale in Italia.
“Impediremo le consegne online la domenica. Ma si può intervenire anche sui magazzini di cui si servono questi siti”, ha dichiarato Andrea Dara (Lega) relatore del testo della proposta di legge che da giovedì sarà in commissione Attività produttive della Camera. Dunque, oltre a definire il numero di aperture domenicali e festive all’anno per gli esercizi commerciali, c’è la volontà del Governo di introdurre, per la prima volta, il ‘blocco operativo’ degli acquisti online la domenica e nei giorni festivi: in sostanza non si potrebbe iniziare la preparazione del pacco né tantomeno la consegna.
Staremo a vedere se e come questa misura sarà approvata dal Parlamento.
E l’attacco ai giganti dell’eCommerce arriva anche da un altro lato: imporre ai siti di eCommerce di applicare gli stessi prezzi dei negozi: “Stesso mercato, stesse regole. Non è accettabile che online ci siano prezzi molto più bassi rispetto a quelli che ci sono negli esercizi commerciali, così il nostro Made in Italy rischia di schiantarsi”, ha detto, al Messaggero, Massimiliano De Toma, deputato M5S che sta lavorando al testo insieme ai parlamentari della Lega. Così si spera di “impedire la chiusura dei piccoli e medi commercianti”, ha concluso De Toma.
In questo modo, però, non si rischia di frenare la concorrenza?
E quali sono i vantaggi per i consumatori?