Open Fiber e Infratel saranno presto convocati in audizione alla commissione Tlc e Trasporti della Camera per capire le ragioni del ritardo dei lavori di posa della fibra nei Comuni previsti dal piano BUL relativo alle aree bianche e comprendere come imprimere un’accelerazione ulteriore alla fibra ultraveloce nel Paese.
L’hanno annunciato in una nota il vicepresidente della Commissione, Diego De Lorenzis (M5S) e il capogruppo M5S, Emanuele Scagliusi, commentando gli ultimi dati sull’avanzamento della rete pubblica a banda ultralarga diffusi da Il Sole 24 Ore. Il quadro è tutt’altro che roseo.
“Dopo aver introdotto molti strumenti normativi necessari a sbloccare questa opera strategica che coinvolge circa 7.450 comuni, risulta che la rete sia collaudata e operativa in soli 5 Comuni”, scrivono De Lorenzis e Scagliusi, che annunciano: “Chiameremo immediatamente in audizione in commissione Trasporti alla Camera i responsabili di Open Fiber per conoscere le ragioni di questo ritardo e comprendere come imprimere un’accelerazione ulteriore e portare la cosiddetta fibra ultraveloce in tutto il Paese”.
Open Fiber ha già spiegato i diversi motivi per cui si sono registrati i ritardi, come sottolineato da Stefano Paggi, Direttore Network & Operations:
- L’inizio dei lavori ha subito un ritardo dopo l’assegnazione del bando per via dei ricorsi fatti dai competitor.
- Open Fiber è in accordo con Infratel che consente di commercializzare i servizi anche senza il collaudo. Infatti, ad oggi, nelle aree bianche sono aperti alla commercializzazione oltre 100 Comuni che a fine anno saranno 400. Ne deriva che evidentemente la rete in quei Comuni c’è ed è funzionante e mancano solo i dovuti passaggi amministrativi.
“Audiremo anche Infratel”, hanno concluso i due parlamentari del M5S, “chiedendo una puntuale verifica del rispetto delle condizioni dei bandi aggiudicati dal concessionario. In ballo c’e’ lo sviluppo economico e sociale dei nostri territori, e anche il rischio di perdere i fondi europei che cofinanziano l’infrastruttura’.