È la Cina il faro della nascente economia dell’automazione. Entro pochi anni, a livello globale, quasi il 24% del settore machine-to-machine (o più semplicemente M2M) troverà sfogo nel grande Pase asiatico, un bel dato se confrontato con un già rilevante 15% (2014).
Il trend è stato evidenziato da Juniper Research, che vede nel 2019 una fetta significativa del mercato mondiale M2M (del valore complessivo di 40 miliardi di dollari) svilupparsi proprio in Cina, per un business potenziale di 10 miliardi di dollari, soprattutto nei segmenti smart metering e connected cars.
“China Telecom, China Unicom e China Mobile hanno già adottato soluzioni M2M e internet delle cose per lo sviluppo di servizi avanzati da offrire sul mercato”, ha spiegato il ricercatore di Juniper Research.
Nel 2013, la Cina aveva già attive 55 milioni di connessioni M2M (dati Gsma).
Un balzo in avanti che porrà la Cina subito dietro USA e Unione europea sul mercato M2M. ottenuto, in parte, anche grazie all’annuncio di quest’anno della State Grid, per un piano di investimenti in smart metering e smart grid pari a 68 miliardi di dollari.
All’M2M e l’internet delle cose è legato anche il settore dei big data. Tutti e tre assieme questi segmenti danno vita al nuovo paradigma industriale 4.0 (Industry 4.0), che secondo molti analisti entro pochi anni potenzierà la competitività e l’efficienza dell’industria tradizionale (principalmente occidentale, visto che è la Germania oggi ad investire maggiormente in questo comparto).