L’utilizzo eccessivo dei social media e l’abitudine frequente di controllare le notifiche nei ragazzi di prima e seconda media può essere associato a una serie di cambiamenti nella sensibilità del cervello, specialmente nelle regioni legate alle ricompense e alle punizioni sociali.
Questo inquietante risultato emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of American Medical Association Pediatrics, condotto dagli scienziati dell’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill. Il team, guidato da Eva Telzer, ha coinvolto 169 studenti di prima e seconda media.
Le piattaforme social, spiegano gli studiosi, offrono agli adolescenti opportunità di interazione senza precedenti, il che può avere impatti significativi in un periodo di sviluppo critico in cui il cervello è particolarmente sensibile al feedback sociale. I social consentono infatti l’accesso immediato alle informazioni in qualunque momento e sono progettati per mantenere il coinvolgimento degli utenti. Le notifiche, i messaggi e le comunicazioni vengono visualizzate in modo imprevedibile su un programma di rinforzo variabile estremamente potente.
Social media e adolescenti: lo studio dell’Università della Carolina del Nord a Chapel Hil
I ricercatori hanno eseguito risonanze magnetiche funzionali per considerare l’anticipazione del feedback sociale. I ragazzi sono stati quindi esposti a stimoli che indicavano le ricompense sociali. Stando a quanto emerge dall’indagine, il 78% dei partecipanti di età compresa tra 13 e 17 anni aveva l’abitudine di controllare i propri dispositivi almeno una volta ogni ora, con il 46% che li monitorava quasi costantemente.
Questo lavoro, commentano gli scienziati, sottolinea che chi tende a verificare le notifiche dei social più frequentemente è associato ad alterazioni specifiche nel cervello, specialmente in termini delle regioni legate ai meccanismi di ricompensa sociale. Saranno necessari ulteriori approfondimenti, concludono gli autori, per esaminare le associazioni a lungo termine tra l’uso dei social media, lo sviluppo neurale degli adolescenti e l’adattamento psicologico, specialmente in una realtà in cui le piattaforme social rappresentano un denominatore comune ed estremamente diffuso per le nuove generazioni.
I risultati sono sperimentali
“I risultati suggeriscono che i bambini che crescono controllando Facebook, Instagram e TikTok più spesso stanno diventando ipersensibili al feedback dei loro coetanei”, ha spiegato l’autrice della ricerca Eva Telzer.
A causa della focalizzazione ristretta dello studio, Telzer è cauta nel sottolineare che questi risultati non significano necessariamente che i social media stiano causando cambiamenti dannosi al cervello di un adolescente.
“Ovviamente se l’uso dei social media diventando compulsivo e crea dipendenza e toglie loro la capacità di impegnarsi nel loro mondo sociale, è potenzialmente essere disadattivo”.
Parlando al New York Times, Jeff Hancock del laboratorio di Stanford Social Media ha definito il nuovo studio “molto sofisticato”, ma ha suggerito che non è chiaro se i social media stiano causando questi specifici cambiamenti cerebrali. Hancock ha affermato che lo studio potrebbe rilevare lo sviluppo di alcune caratteristiche della personalità che rendono alcuni bambini più propensi ad essere attratti dall’uso frequente dei social in primo luogo. Quindi, invece dei social media che causano questi cambiamenti cerebrali, l’uso dei social media potrebbe essere semplicemente un riflesso di determinate caratteristiche.