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Luna, dall’Italia i moduli abitativi stampati in 3D. Il progetto GLAMS (video)

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Tornare sulla Luna per restarci. Finanziato dall’ASI e coordinato dal CISAS dell’Università di Padova, il progetto GLAMS è supportato dall’ICMATE-CNR e da WASP e l’obiettivo entro dieci anni è creare elementi strutturali per la costruzione di basi lunari attraverso la stampa 3D che utilizza leganti cementizi estratti dai suoli lunari (regolite).

Tornare sulla Luna per restarci, il progetto GLAMS

La Luna è tornata di nuovo al centro dei più grandi progetti aerospaziali. Quasi dimenticata, da qualche anno ormai siamo tutti in piena corsa per rimetterci piede e stavolta con l’intenzione di rimanerci. Dopo il lancio del programma Artemis nel 2017, l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e la Nasa hanno avviato un accordo di cooperazione bilaterale per lo sviluppo delle capacità abitative dei Lunar Surface Multi-Purpose Habitation Modules.

L’obiettivo è proprio quello di costruire basi lunari abitabili per il personale scientifico e non solo, a partire da strutture modulari innovative, sia nella progettazione, sia nei materiali.

Il progetto GLAMS partecipa a questo obiettivo, a partire dalla creazione di elementi strutturali per la costruzione di basi lunari attraverso un approccio di stampa 3D che utilizza leganti cementizi estratti dai suoli lunari (regolite).

Finanziato dalla nostra Agenzia spaziale italiana (Asi), il progetto durerà circa due anni e sfrutterà materiali grezzi disponibili localmente, riducendo sensibilmente costi e impatto ambientale grazie all’eliminazione dei trasporti Terra-Luna.

I lavori saranno coordinati dal Centro Studi e Attività Spaziali “Giuseppe Colombo” (CISAS) dell’Università di Padova, supportati da una partnership con l’Istituto di Chimica della Materia Condensata e di Tecnologie per l’Energia del CNR (ICMATE) con sede a Genova e WASP, il leader italiano della stampa 3D.

Il progetto include il Professore Luca Valentini del Dipartimento di Scienze della Terra come responsabile scientifico, e il Prof. Carlo Bettanini e la Dott.ssa Giorgia Franchin del Dipartimento di Ingegneria Industriale che guideranno specifici pacchetti di lavoro.

Dalla regolite alla stampa 3D dei primi moduli abitativi

Le attività si concentreranno nell’ottimizzazione del cemento lunare formulato dai suoli di regolite trovati sulla Luna. La futura base dovrà considerare con la massima attenzione le condizioni ambientali del nostro satellite naturale, tra cui ampi intervalli di temperatura, gravità ridotta, pressione atmosferica e possibile impatto di micrometeoriti.

Una volta finalizzata la formulazione dei “leganti geopolimerici” ottenuti dall’attivazione chimica della regolite lunare e selezionati gli agenti schiumogeni adatti a garantire una struttura macro-porosa fissata al legante geopolimerico indurito, si legge nel comunicato ufficiale, spetterà a WASP implementare le formulazioni intraprese durante le fasi precedenti del progetto, per creare un prototipo dell’elemento strutturale di dimensioni medie con struttura macro-porosa fabbricato tramite stampa 3D.

Successivamente, saranno integrate reti di sensori appropriate, mirate al monitoraggio continuo degli impatti micrometeoritici.

Uno dei primi campioni di geopolimero stampati in 3D, realizzato con la stampante WASP 40100 LDM dotata di estrusore Manual Feeding System, è stato presentato assieme al progetto GLAMS in occasione del 75° Congresso Internazionale di Astronautica (IAC) a Milano.

Il fine ultimo del progetto è realizzare insediamenti umani semi-permanenti sulla Luna entro il prossimo decennio.

Un obiettivo straordinario che sembra davvero alla nostra portata, come ha spiegato anche l’astronauta Luca Parmitano, in videocollegamento alla ‘Space&Underwater Conference‘ organizzata da Cybersecurity Italia a Roma, sottolineando più volte il ruolo chiave dell’Italia e certamente dell’Europa, con le rispettive agenzie spaziali, nel progetto Artemis.

Italia che ha anche un ruolo chiave nella costruzione dei moduli abitativi del programma Lunar Geteway: la prima stazione in orbita lunare che offrirà una vera e propria casa agli astronauti in viaggio verso la Luna e che sarà dotata di un laboratorio per esperimenti in microgravità.

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