2015 – USA
Dice Janice Williams, produttrice del film L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo: ‘Non è per nulla un film politico ma piuttosto una storia sulla libertà di parola. È divertente, interessante e pieno di personaggi reali. Stiamo ritraendo un periodo incredibile della storia di Hollywood, con le due facce, quella affascinante e glamour e quella oscura, quando esisteva la Commissione per le Attività Antiamericane’. A questo punto resta da aggiungere che al centro di questa storia sulla libertà di parola c’è Dalton Trumbo. E a maggior vantaggio dello spettatore, che negli anni Quaranta Trumbo è stato uno degli sceneggiatori più apprezzati e pagati di Hollywood, autore dei testi di pellicole classiche come Kitty Foyle – Ragazza innamorata e Missione segreta. Da subito presente sulla scena sociale hollywoodiana, non ha avuto timore di schierarsi con i sindacati per il riconoscimento dei diritti civili e della parità di retribuzione.
Partendo da queste premesse, sembra inevitabile che Dalton Trumbo sia stato chiamato a testimoniare di fronte all’ HUAC (House Un-American Activities Committee), appunto la sunnominata Comissione per le Attività Antiamericane, che si muoveva all’interno di una profonda indagine sulla presenza di cellule comuniste negli Stati Uniti. Quando arriva il suo momento, Trumbo si rifiuta di rispondere alle domande della Commissione. Riceve allora una condanna con arresto in una prigione federale che gli causa molte ostilità (tra l’altro anche da parte di Hedda Hopper, influente giornalista anticomunista). È a partire dall’ottobre del 1947 che tantissimi esponenti di Hollywood (registi, produttori, sceneggiatori) cadono nel mirino delle autorità. Minacciati anche indirettamente e con la prospettiva di perdere il lavoro, molti dei testimoni forniscono prove contro amici e colleghi. Le cronache di allora dicono che solo dieci di quelli chiamati a testimoniare si rifiutarono di rispondere alle domande, denunciando le udienze come violazione dei loro diritti civili. Tra questi dieci il più conosciuto era appunto Dalton Trumbo. Il quale, arrivato a Los Angeles nel 1925 con genitori e sorella, si fece ben presto notare per l’acutezza del suo sguardo sulla realtà fino ad essere messo sotto contratto come sceneggiatore dalla Warner Bros.
In sede di scrittura del copione per L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo, l’autore John McNamara ha pensato di coinvolgere Niki Trumbo e sua sorella minore Mitzi, che sono diventate parte integrante della composizione della sceneggiatura. Come si capisce, si tratta di una vicenda autentica con molta materia da trattate e da proporre. A lavorarci, in sede di regia, è stato chiamato Jay Roach, impostosi all’attenzione negli ultimi anni per titoli quali Austin Powers (la trilogia), Ti presento i miei, Mi presenti i tuoi?, Candidato a sorpresa. Roach ha inoltre diretto telefilm per la HBO. Un film come questo, quasi interamente basato su nomi già noti ha richiesto non poche difficoltà per assicurare una scelta di attori aderente e credibile.
Nel ruolo di Dalton Trumbo c’è Bryan Cranston, nome molto premiato per la serie della AMC Breaking Bad e visto al cinema in Argo (Oscar come miglior film nel 2012). Diane Lane è Cleo Trumbo, Elle Fanning è Nikola Trumbo, Helen Mirren è Hedda Hopper. Parlando di cinema, sono inevitabili le presenze di altri attori della scena hollywoodiana: David James Elliott è John Wayne, John Goodman è Frank King, Michael Stuhlbarg è Edward G. Robinson, Christian Berkel è Otto Preminger, Dean O’ Gorman è Kirk Douglas. Merita ricordare che i tredici anni di ostracismo nei confronti di Dalton Trumbo ebbero fine proprio quando Douglas e Preminger misero il vero nome dello sceneggiatore nei titoli dei rispettivi film Spartacus ed Exodus.
Regia: Jay Roach
Attori: Bryan Cranston (Dalton Trumbo), Diane Lane (Cleo Trumbo), Helen Mirren (Hedda Hopper), John Goodman (Frank King), Elle Fanning (Nikola Trumbo), Michael Stuhlbarg (Edward G. Robinson), Louis C.K. (Arlen Hird)
Soggetto: tratto dal libro Dalton Trumbo di Bruce Cook
Sceneggiatura: John McNamara
Fotografia: Jim Denault
Musiche: Theodore Shapiro
Montaggio: Alan Baumgarten
Scenografia: Mark Ricker
Costumi: Daniel Orlandi
Durata: 124’
Genere: Biografico
Data di uscita in sala: 11 febbraio 2016
