Dalla sovranità digitale annunciata dalla Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen ora si passa ai fatti. L’agenzia Reuters ha visionato il documento, che sarà presentato il 19 febbraio, con cui la Commissione vuole bloccare l’egemonia dei dati di aziende Usa e cinesi e creare un singolo mercato dei dati europeo.
La proposta, scrive l’agenzia, potrebbe essere ancora modificata prima della sua presentazione il 19 febbraio. Al momento si legge nel documento che oggi “un esiguo numero di grandi aziende tech controlla una grande fetta di dati del mondo intero. Questa è la difficoltà principale per i business basati sui dati nell’emergere, crescere e innovare, anche in Europa, ma ci sono grandi opportunità all’orizzonte”.
Questo messaggio ricorda le parole espresse da von der Leyen quando di recente ha annunciato: “Stiamo creando un Open Science Cloud europeo, uno spazio sicuro e attendibile per i ricercatori, dove poter archiviare i loro dati e accedere ai dati degli altri ricercatori. Arriveranno così a nuove intuizioni, nuove scoperte e nuove soluzioni”.
Come la Commissione Ue vuole bloccare l’egemonia dei dati degli Ott e creare un singolo mercato dei dati europeo
Il documento di 25 pagine evidenzia anche l’urgenza del compito da svolgere.
“Competitor come la Cina e gli Stati Uniti stanno già innovando velocemente e progettando le loro idee per l’accesso dei dati e per il loro uso in tutto il mondo”, si legge.
Capitalizzando la grande quantità di dati industriali e professionali e di innovazione tecnologica dell’Europa, il blocco può fare uno scatto in avanti, si legge nel documento. “I vincitori di oggi non saranno necessariamente i vincitori di domani”, secondo il documento.
L’obiettivo dovrebbe essere “creare un singolo spazio dati europeo, un vero e proprio singolo mercato di dati”. Al momento la proposta della Commissione sembra riprendere quanto annunciato dal commissario Thierry Breton sulla creazione di un cloud europeo con i dati B2B.
Le misure per raggiungere questo obiettivo, è scritto nel documento, includono una serie di nuove norme riguardati l’uso di dati a livello internazionale, la loro interoperabilità e gli standard legati al cambiamento climatico, all’industria automobilistica, ai settori manifatturiero, healthcare, dei servizi finanziari, agricolo ed energetico.
Altre norme nei prossimi mesi esploreranno sempre più i dati pubblici in ambito geospaziale, ambientale, meteorologico, statistico e aziendale, per consentirne l’uso gratuito per le aziende nell’intero blocco.
Impedire anche a Facebook e Google condizioni unilaterali per l’accesso e l’uso di dati
Il documento propone anche di eliminare rilevanti norme sulla concorrenza che limitano la condivisione di dati e possibilmente di introdurre norme per impedire alle grandi piattaforme online di imporre unilateralmente condizioni per l’accesso e uso di dati o di beneficiarne in maniera sproporzionata.
La Commissione Europea e un gruppo di esperti formato l’anno scorso stanno ora controllando la grande quantità di dati raccolti dalle grandi aziende tech e come questi vengono usati e condivisi.
“Sulla base di questo accertamento dei fatti, la Commissione valuterà come affrontare al meglio altre questioni sistemiche, tra cui anche una regolamentazione ex ante se necessario, per garantire che i mercati restino aperti ed equi”, si evince dal documento.