In che modo le turbolenze climatiche cambieranno l’ambiente in cui viviamo e la nostra stessa vita? Che tipo di effetti avremo sulla nostra salute? In che modo internet, i media e i social stanno impattando sulla nostra democrazia? Come accelerare la transizione ad un’economia decarbonizzata e all’uso di mezzi di trasporto a zero emissioni? A queste e molte altre domande cercheranno di trovare al più presto una risposta i tanti progetti portati avanti da ricercatori ed innovatori del vecchio continente, a cui la Commissione europea ha assegnato più di 600 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon 2020.
“Le conoscenze sviluppate in questi nuovi progetti ci consentiranno di comprendere a fondo le sfide che ci attendono e di aprire la via a progressi e innovazioni che mai avremmo immaginato. L’investimento dell’Unione europea nella ricerca di frontiera è un investimento nel nostro futuro”, ha spiegato in una nota Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani.
“Ecco perché è importante raggiungere un accordo su un ambizioso stanziamento per Orizzonte Europa a titolo del prossimo bilancio pluriennale. Un maggior numero di finanziamenti disponibili per la ricerca consentirebbe inoltre di creare maggiori opportunità in tutta l’UE. L’eccellenza non dovrebbe essere una questione di geografia”.
I vincitori sono di 37 nazionalità e realizzeranno i loro progetti nelle università e nei centri di ricerca di 24 Paesi in tutta Europa. Germania (52 progetti finanziati), Regno Unito (50), Francia (43) e Paesi Bassi (32) sono ai primi posti, l’Italia si ferma a 23 progetti finanziati.
I sette istituti italiani che ospiteranno le ricerche sono Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) a Milano, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste, Scuola Normale Superiore di Pisa, Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Politecnico di Milano, Università di Modena e Reggio Emilia e Università Ca’ Foscari di Venezia.
In totale, sono 301 gli scienziati e studiosi di tutta Europa che hanno vinto l’ultimo concorso per borse di studio di consolidamento (Consolidator Grant) del Consiglio europeo della ricerca.