I ricavi da servizi Lte hanno raggiunto quota 600 miliardi di dollari nel 2016 con un tasso annuo di crescita (Cagr) del 5% nei prossimi 4 anni. E’ quanto emerge da un report di SNS Research, secondo cui nel 2020 gli investimenti in Lte e 5G raggiungeranno un valore globale di 32 miliardi di euro, comprensivi della spesa in macrocelle, microcelle, dispositivi C-RAN e soluzioni mobile.
Secondo SNS Research, sono più di 150 gli operatori che hanno già sviluppato tecnologie in modalità carrier aggregation ed entro il 2020 più del 50% dei sottoscrittori Lte potrà contare su network Lte-Advanced.
Inoltre, gli operatori stanno sondando l’utilizzo di nuove tecnologie Lte unlicensed (LTE-U, LAA, LWA, MulteFire), VoLTE e eMBMS allo scopo di massimizzare i loro investimenti Lte per rispondere alla crescita del traffico dati.
Oltre a ciò, anche se il 5G non è ancora standardizzato, i vendor stanno investendo in maniera massiccia nel suo sviluppo con particolare attenzione a nuove soluzioni di trasmissione wireless, bande alte di frequenza e tecnologie antenna avanzate come il Massive MIMO e il beamforming (o filtro spaziale, è una tecnica di processazione del segnale usata da array di sensori per la trasmissione o ricezione di segnale direzionale).
Secondo il report di SNR Research, l’Lte è ormai il primo standard globale di comunicazione mobile, upgrade naturale per gli operatori mobili di ecosistemi ormai passati come GSM, CDMA e TD-SCDMA
E mentre le nuove reti Lte e Lte-Advanced sono ancora in fase di realizzazione, gli operatori mobili e i vendor stanno già investendo in R&D per lo sviluppo del 5G, la cui prima fase di commercializzazione è prevista nel 2020.