La roadmap delle nuove reti di telecomunicazione mobile a livello mondiale non trova barriere o momenti di sosta. Al secondo trimestre 2019, si contano nel mondo 4,7 miliardi di connessioni LTE advanced (standard Long term evolution), il 53% del totale delle “wireless connections” globali.
Ad esse si devono aggiungere i primi 34 network 5G commerciali sparsi in vari Pasi del mondo (confermati da TeleGeography) e forse, secondo dati Ovum, ripresi da 5G Americas (associazione commerciale dell’industria wireless, 5G ed LTE per le Americhe), saranno 77 alla fine dell’anno in corso.
Più si estende la coda lunga dell’LTE, più accelera l’implementazione della rete 5G a livello planetario.
L’associazione ha stimato che si raggiungeranno le 156 milioni di connessioni 5G nel mondo entro il 2021, 32 milioni nella sola America del Nord.
In base allo studio, la Long term evolution è cresciuta del 27% su base annua: “In tutto il mondo gli operatori di rete stanno costruendo infrastrutture LTE 4G il più rapidamente possibile per offrire ai propri clienti un eccellente esperienza di banda larga mobile e il 5G è un fattore che accelera questo processo”, ha affermato Chris Pearson, Presidente 5G Americas.
Il Nord America sta registrando una crescita dell’LTE nel proprio territorio, con l’88% delle connessioni mobili (l’82% al secondo trimestre 2018), cioè 459 milioni di “LTE connections” tra USA e Canada, con un tasso di penetrazione del 122%.
Subito dopo c’è L’Asia, dove il 73% delle connessioni è in tecnologia LTE.
L’Europa si posiziona al terzo posto, con il 55%, comunque in crescita rispetto al 48% dello stesso periodo dell’anno passato.
Complessivamente, si legge nel testo Ovum, le connessioni LTE advanced nel ondo saranno 6 miliardi entro il 2022, per poi iniziare a declinare a 5,7 miliardi nel 2023, anno in cui le stime indicano che potremmo registrare più di 1,3 miliardi di connessioni 5G.