L’Aires non molla e continua la sua battaglia contro la concorrenza sleale messa in atto da molti operatori che vendono online, con forti sconti, sulle principali piattaforme cellulari, console da gioco, tablet Pc e laptop, poi in poco tempo chiudono l’attività e non pagano all’Erario l’Iva. “Il valore evaso annualmente in questo campo è di oltre 100 milioni di euro”, ci ha ribadito Davide Rossi, Presidente Optime e Direttore Generale e Consigliere AIRES Confcommercio, l’Associazione Italiana dei Rivenditori di Elettronica e di Elettrodomestici Specializzati.
Key4biz. M5S e Lega hanno presentato, in Commissione Finanze e Tesoro del Senato, due emendamenti al decreto Fiscale per risolvere il problema, com’è andata?
Davide Rossi. Non sono stati votati per un “problema tecnico”, perché in contrasto con la direttiva europea sull’Iva.
Key4biz. Perché la direttiva Ue non lo consente?
Davide Rossi. Perché la direttiva europea sull’Iva impone l’assenso di Bruxelles per attuare modifiche sull’imposta anche a livello nazionale, non sugli importi, ma anche sulle modalità di raccolta. Secondo Aires è assurdo e paradossale, perché cosa ne sa l’Ue sulla modalità più efficace per raccogliere l’Iva in Italia? Ci sorprende vedere come l’Ue ci bacchetti per il deficit troppo alto e poi non ci consente di attuare misure antievasione fiscale.
Key4biz. In che modo continua la battaglia di Aires contro la concorrenza sleale messa in atto da molti operatori che vendono online dispositivi tecnologici e non pagano l’Iva?
Davide Rossi. Aires sta studiando la problematica per risolvere i problemi tecnici emersi in Commissione Finanze e Tesoro del Senato con l’obiettivo di proporre soluzioni ai deputati in procinto di votare il decreto Fiscale.
Key4biz. Questa misura chi andrebbe a colpire?
Davide Rossi. I soggetti, che appoggiandosi alle piattaforme principali, diventano famosi applicando forti sconti e riuscendo così a raggiungere grandi numeri di mercato, ma poi non pagano il dovuto, perché sono società che aprono e chiudono in pochi mesi l’attività e scappano con il bottino. Non pagando così i debiti fiscali. La norma consentirà di prevenire questo fenomeno e recuperare circa 100 milioni da frodi Iva. Non è una Web tax, ma un modo più semplice ed efficace di far pagare una tassa già in vigore, evasa da molti, perché quando si è pensato alla norma le piattaforme digitali non esistevano ancora.
Tengo a precisare che Aires non vuole ostacolare il commercio elettronico, chiede l’applicazione delle stesse regole imposte ai negozi tradizionali altrimenti scatta la concorrenza sleale.