Con una votazione a larga maggioranza (479 voti favorevoli, 171 contrari e 40 astensioni), i membri del Parlamento Europeo hanno detto ‘si’ alle raccomandazioni elaborate dalla Commissione Affari Legali per reprimere il sempre più allarmante fenomeno della trasmissione illegale degli eventi sportivi in diretta. I deputati hanno infatti richiesto alla Commissione Europea di migliorare l’attuale quadro europeo sui diritti di proprietà intellettuale ed il sistema di enforcement a difesa degli eventi sportivi dal vivo, oggi duramente colpiti dal fenomeno delle IPTV illegali.
“La rimozione tempestiva dei contenuti sportivi illegali rappresenta un aspetto cruciale per il contrasto agli illeciti poiché per i titolari dei diritti sportivi i contenuti assumono il loro massimo valore e ritorno economico durante l’esecuzione dell’evento live ed è fondamentale agire tempestivamente entro i 30 minuti dall’inizio dello stesso” ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV.
Secondo quanto riportato dalla relazione dovrebbero essere introdotte misure concrete per rimuovere o disabilitare i flussi illegali immediatamente e non oltre i 30 minuti a seguito di notifiche da parte dei titolari o dei segnalatori attendibili (“trusted flaggers”), ribadendo l’importanza di introdurre un sistema dell’UE che stabilisca dei criteri comuni per definire tali segnalatori.
Come dichiarato dal relatore Angel Dzhambazki (ECR, BG): “Il problema con le misure esistenti è che l’applicazione arriva troppo tardi. Il rapporto invita la Commissione a chiarire e adattare la legislazione esistente, inclusa la possibilità di emettere ingiunzioni che richiedono il blocco in tempo reale dell’accesso o la rimozione di contenuti online non autorizzati”.
“L’intervento tempestivo nel contrasto agli illeciti rappresenta la massima e più importante sfida nel campo della tutela dei contenuti” – ha proseguito il Segretario Generale FAPAV – “I benefici di azioni di questo tipo sono a vantaggio dell’intera filiera dei contenuti audiovisivi poiché è fondamentale intervenire con tempestività in occasione delle nuove uscite”.
“In un periodo così decisivo come quello attuale è necessario mettere in campo le più efficaci azioni di tutela dei contenuti al fine di sostenere l’industria audiovisiva nella sua fase di ripartenza” – ha sottolineato Bagnoli Rossi.
Il tema in questione era stato oggetto nei mesi scorsi di uno studio di approfondimento indetto dal Parlamento Europeo e curato dal Prof. Paolo Marzano per valutare se l’attuale regime giuridico dell’UE fornisse un livello di protezione adeguato ai titolari dei diritti sportivi. La Federazione aveva fornito il proprio contributo illustrando i più recenti dati sul fenomeno della pirateria sportiva in Italia: sono oltre 5.2 milioni, infatti, le persone che hanno dichiarato di aver visto illegalmente contenuti sportivi live nel 2019 (erano 4.7 milioni nel 2018) per un totale di 31 milioni di atti stimati di pirateria.
Di questo tema se ne è parlato anche in occasione del recente webinar organizzato nell’ambito del centro di ricerca BILL della Luiss School of Law e con il supporto di FAPAV, Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, dal titolo “Il Digital Services Act per contrastare la pirateria sugli eventi sportivi”, nel quale era stata ribadita dai presenti la necessità di azioni transfrontaliere per il contrasto al fenomeno e la riduzione dei tempi di intervento.
Adrián Vázquez Lázara, Presidente della Commissione affari giuridici del Parlamento europeo (JURI), intervenuto al webinar, aveva sottolineato come “Ciò che illegale offline, lo è anche online. Dobbiamo rafforzare un ecosistema che promuove l’innovazione tecnologica e lo sviluppo dell’economia digitale come pietra angolare di prosperità e ricchezza per il futuro dell’Europa, ma dobbiamo tutelare allo stesso tempo i contenuti dell’industria culturale e audiovisiva dai criminali informatici e i pirati, che hanno a disposizione sempre nuovi dispositivi tecnologici per raggiungere i propri fini illeciti”.
Anche Luigi De Siervo, AD Lega Serie A, intervenuto in occasione del webinar, aveva sottolineato la necessità di “bloccare queste attività in tempo reale, poiché sono live e il rischio è di arrivare ad intervenire dopo il fischio finale”.