Ad annunciarlo lo stesso sindaco di Londra, Sadiq Khan: 154 milioni di sterline l’anno, da qui al 2022, da investire in infrastrutture e sicurezza per la mobilità su due ruote. Le risorse sono state inserite nel nuovo documento sui trasporti pubblici della Capitale del Regno Unito (Business plan TfL – Transport for London).
Una mossa tesa a promuovere la mobilità in bicicletta in ambito urbano e ad ammodernare ed estendere la rete delle ciclovie cittadine, che vedranno quindi un budget superiore al 5,5% del TfL. Ogni anno saranno spesi 154 milioni di sterline, il doppio rispetto alle risorse che mediamente, negli anni passati, andavano al settore byke mobility, arrivando ad un totale di 770 milioni di sterline.
Come per la Danimarca e l’Olanda, i Paesi più avanzati in termini di mobilità sostenibile e condivisa, l’esborso ‘pro capite’ per la nuova misura voluta dall’amministrazione londinese è pari a 17 sterline annue per cittadino.
Il sindaco di Londra si è detto molto contento del nuovo piano di investimenti, “voglio essere ricordato come il Primo cittadino più a favore delle due ruote della storia della città”. Un modo per promuovere buona mobilità che abbatta le emissioni inquinanti, maggiore cura per il benessere dei cittadini e la salute pubblica.
Tra gli obiettivi del piano si vuole raggiungere nel 2025 la cifra di 1,5 milioni di spostamenti giornalieri in bicicletta e la realizzazione di una super ciclostrada, una specie di autostrada per biciclette che taglierà la città da Nord a Sud, da costruire il prossimo anno e che unirà Farringdon a Kings Cross.
Presto sarà inoltre nominato un commissario per la mobilità sostenibile ed alternativa, che comprende ovviamente i percorsi pedonali e le piste ciclabili.
Nel cassetto, infine, anche super ciclovie da Tower Bridge a Greenwich e da Olimpia a Hounslow. Ulteriori decisioni sono state annunciate imminenti con l’arrivo del nuovo anno e prevedono almeno 20 nuove tratte ciclabili che uniranno i quartieri periferici al centro città e che comunque andranno ad integrarsi nei piani di trasporto intermodale.
In termini di infrastrutture e servizi sono attesi anche centinaia di nuovi posti di lavoro.