Big Tech, il richiamo all’ordine (o almeno un tentativo)
In arrivo una proposta di legge molto dura verso i cosiddetti giganti tecnologici o Big Tech (tra cui Google, Facebook, Amazon, Apple o Microsoft), che sarà votata entro la prossima primavera in Gran Bretagna e che prevede anche il carcere per il management inadempiente.
Secondo quanto riportato dal quotidiano The Telegraph, i ministri del Governo Johnson sarebbero pronti a votare nuovi obblighi e nuove sanzioni nei confronti di social media e motori di ricerca, con l’obiettivo di contenere i flussi strabordanti delle false notizie e della disinformazione, accompagnati da sempre più truffe e persino da contenuti dannosi per i minori e i bambini.
Internet è davvero questo posto così brutto? Ovviamente no, ma è assolutamente vero che sta diventando un far west e che una regolamentazione, soprattutto per la tutela dei suoi utenti, anche per i più piccoli, è necessaria, anche considerando che online stiamo riversando sempre maggiori quote della nostra vista personale, sociale, culturale, lavorativa ed economico-finanziaria.
A queste società verrà chiesto di mettere in atto “sistemi e processi” che minimizzino la probabilità che annunci fraudolenti e contenuti dannosi in generale possano venir pubblicati o ospitati sui loro servizi.
Sanzioni e multe, il ruolo dell’Ofcom
Sarà l’Office of communications (Ofcom), l’autorità indipendente a cui spetta nel Regno Unito la regolamentazione del settore delle comunicazioni, a verificare e monitorare il lavoro delle Big Tech in relazione ai punti critici sollevati dal Governo.
Per chi non collabora sono previste sanzioni fino al 10% del fatturato globale, mentre per le frodi online si è equiparato il reato di terrorismo, quindi è previsto il carcere.
Le multe quindi, per fare un esempio, potrebbero raggiungere cifre pari a 18 miliardi di sterline nel caso di Google, e di 8 miliardi di sterline nel caso di Facebook.
Riguardo il penale, la nuova legge potrebbe aprire le porte del carcere per i dirigenti di queste società, nel caso si arrivasse a processo per truffe e pornografia online, per fare un altro esempio.
Il carcere
Alle figure apicali del social media e dei motori di ricerca, infatti l’Ofcom potrebbe inoltre chiedere la consegna degli algoritmi o i piani ed i resoconti delle azioni di contrasto messe in atto contro queste categorie di reati. In caso di non risposta e di resistenza, potrebbero scattare pene detentive.
Ogni azienda dovrà comunicare all’autorità competente il nome di un dirigente responsabile per la lotta alle false notizie, come per il contrasto alle pratiche di adescamento dei minori.
Secondo fonti vicine al Governo, con cui il quotidiano ha avuto modo di venire in contatto, le commissioni al lavoro sul provvedimento suggerivano pene detentive da 2 a 10 anni.
Il disegno di legge sarà pronto per il dibattito parlamentare la prossima primavera, mentre le nuove norme dovrebbero entrare in vigore dopo tre mesi dall’approvazione.