Un lungo piano di interventi sulle infrastrutture critiche per dare vita alla smart city di Londra è quanto il Consiglio cittadino e il primo cittadino Boris Johnson hanno stabilito a partire dallo scorso anno. Si tratta del “London Infrastructure Plan 2050 (LIP 2050)”, che conta anche sul favore dei cittadini e delle associazioni di settore (tra cui le aziende ICT, gli architetti, gli urbanisti, le imprese attive nell’edilizia, le utilities, l’industria automobilistica).
Un’indagine che ha coinvolto 30 mila cittadini di Londra, tramite 270 incontri pubblici e una campagna mediatica che ha coperto quasi 1,8 milioni di utenti. Il Rapporto finale della Greater London Authority (GLA) sul mega piano per le infrastrutture della Capitale del Regno Unito evidenzia una spesa indicativa di 1.324 miliardi di sterline.
Il 42% dei costi totali (547 miliardi di sterline) andrebbe nel settore edilizio, il 35% (466 miliardi di sterline) in quello dei trasporti/smart mobility, l’11% (148 miliardi di sterline) in quello dell’energia. Seguono gli interventi nelle scuole per 68 miliardi di sterline, quelli per l’efficienza idrica ed energetica (49 miliardi), per la promozione delle green technology e per l’ampliamento delle aree verdi accessibili in ambito urbano (22 miliardi), per la gestione intelligente dei rifiuti (14 miliardi) e per la una città digitale e iperconnessa (8 miliardi).
Secondo l’indagine, le priorità dell’amministrazione pubblica per i cittadini dovrebbero essere: trasporti (per il 70%), ambiente (58%), l’offerta abitativa (48%), scuole e ospedali (39%).
Londra oggi conta più di 8,6 milioni di abitanti e secondo le stime del GLA supererà gli 11 milioni nel 2050. Solo la domanda di trasporti pubblici è destinata a crescere del 50% entro il 2036. Sempre entro il 2050, secondo lo studio dell’amministrazione cittadina, Londra avrà bisogno di 1,5 milioni di nuove abitazioni e il consumo energetico crescerà del 20% (soprattutto energia elettrica e acqua).
(Foto livinglondonway.com)