i numeri

L’Italia è il quarto paese più indebitato del mondo

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Dopo Giappone, Grecia, Venezuela, arriviamo noi al quarto posto, tra i paesi più indebitati al mondo, con un rapporto debito/Pil pari nel 2023 a 134,79%.

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Usa e Cina: 51.757 miliardi di dollari, più della metà del debito mondiale

Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, l’Italia si colloca al quarto posto tra i paesi più indebitati al mondo, con un rapporto debito/Pil pari nel 2023 a 134,79%. Questo indicatore, che confronta l’ammontare del debito con la capacità produttiva del Paese, è il migliore indicatore per valutarne la sostenibilità finanziaria di un Paese. Analizzando, invece, lo storico dal 1995 al 2023 (guarda il grafico), si osserva che per l’Italia il rapporto debito/Pil medio è stato in 29 anni di 121,59% con un minimo di 103,45% nel 2007 e un picco di 154,29%% nel 2020.

Ecco i numeri dell’Italia non sono esattamente incoraggianti anche se segnali positivi ci sono. A dicembre 2024, dopo il massimo storico registrato a novembre, il debito pubblico italiano in numeri assoluti è calato a 2.965,7 miliardi di euro rispetto ai 3.004,3 miliardi precedenti con una riduzione di 38,6 miliardi di euro. A febbraio 2025 la tendenza è continuata con un dato pari a 2.872 miliardi di euro.

Questa situazione nasce da una lunga serie di scelte e circostanze: spese pubbliche elevate, politiche fiscali espansive e numerosi eventi economici sfavorevoli. In sostanza, il debito pubblico è alimentato dalle spese correnti e dagli interessi che si accumulano nel tempo, mentre una crescita economica lenta e farraginosa non riesce ovviamente in alcun modo a lenire il problema.

Debito alto ed economie avanzate

È interessante notare però che l’alto debito non è una prerogativa di paesi poveri o toccati da guerre infinite, certo quelle situazioni non aiutano ad avere economie floride, ma sono tanti i paesi industrializzati e con un sistema produttivo avanzato a ben piazzarsi in questa speciale classifica. Proprio perché hanno economie forti, questi paesi hanno deciso di investire massicciamente in infrastrutture, sanità, istruzione e altri servizi di welfare. Questi investimenti, pur essendo fondamentali per mantenere e stimolare la crescita, hanno contribuito inevitabilmente ad un elevato rapporto debito/Pil.

Non è un errore, quindi, se leggendo i dati del Fondo Monetario Internazionale al primo posto troviamo il Giappone, che è certamente tra le economie più avanzate del pianeta, ma che ha raggiunto un livello di debito/Pil stratosferico pari 249.67%. Attualmente, il governo giapponese dedica circa la metà delle proprie entrate fiscali totali solo per gestire il servizio del debito. Questo debito è il risultato di politiche fiscali molto espansive, ma anche di un veloce e inesorabile invecchiamento della propria popolazione (con l’Italia la più vecchia del pianeta), che comporta maggiori spese per la salute e i servizi sociali.

Italia e debito pubblico: quali altri paesi sono in top ten

Detto dell’Italia quarta, nella top ten dei paesi più indebitati in rapporto al Pil troviamo dietro la capolista Giappone la Grecia, che con un debito pari al 168,87% del Pil continua a subire le conseguenze della crisi del debito sovrano e delle politiche di austerità. Segue il Venezuela, con un rapporto debito/Pil del 146,26%, specchio di una crisi economica e sociale profonda, caratterizzata da iperinflazione e difficoltà nel ripagare il debito estero. Gli Stati Uniti sono quinti, nonostante la loro potenza economica: gli Usa registrano un debito pubblico del 123,01% rispetto al Pil, frutto delle ingenti spese per programmi sociali, spese militari e pacchetti di stimolo economico.

Anche la Francia (sesta) mostra un elevato indebitamento, pari al 110,64%, dovuto a spese pubbliche significative, soprattutto nel settore del welfare. Il Canada, con un rapporto del 107,49%, ha visto crescere il proprio debito a causa delle misure di sostegno economico adottate durante la pandemia. Situazione simile per il Belgio e la Spagna, rispettivamente con il 105,17% e il 105,03%, entrambi segnati da anni di deficit strutturali e dagli impatti economici della crisi del 2008 e della pandemia. Chiude la classifica top ten il Regno Unito, con un debito pari al 101,15% del PIL, risultato delle spese straordinarie per gestire gli effetti della Brexit e di una profonda crisi sanitaria.

Il debito pubblico in miliardi di dollari: Usa e Cina

Tutt’altra classifica se si considera il debito totale in miliardi di dollari. In questo caso (dato di ottobre 2024, sempre fonte Fondo Monetario Internazionale) a farla da padrone sono gli Stati Uniti con 35.293 miliardi di dollari che rappresentano il 34,6% di tutto il debito mondiale. Subito dopo troviamo la Cina, con 16.464 miliardi di dollari di debito e una fetta del 16,1% sul totale mondiale. Il duo Stati Uniti-Cina, di fatto, supera la metà del debito complessivo, evidenziando quanto siano centrali questi due giganti sullo scacchiere finanziario internazionale.

Dopo la crisi finanziaria del 2008, sia gli Stati Uniti sia la Cina hanno fatto massiccio ricorso ai mercati obbligazionari per sostenere la ripresa delle loro economie. Questa strategia è stata ripetuta durante la pandemia, con nuovi prestiti finalizzati a proteggere famiglie e imprese dagli effetti del lockdown e, più di recente, per contrastare lo shock inflazionistico. In sostanza, entrambi i paesi hanno utilizzato la leva del debito in momenti di grande incertezza, ritenendola necessaria per far fronte alle sfide più urgenti.

Italia e debito pubblico: la somma in miliardi di dollari

Terzo gradino del podio per il Giappone, che registra 10.464 miliardi di dollari, una quota pari a circa 10,9% del debito globale. Subito dopo, troviamo il Regno Unito con 3.652 miliardi di dollari di debito, seguito dalla Francia con 3.564 miliardi (rapporto debito/PIL intorno al 113,9%) e dall’Italia, che raggiunge 3.321 miliardi. Chiudono la top ten l’India con 2.953 miliardi, la Germania con 2.592 miliardi, il Canada con 2.349 miliardi (rapporto debito/Pil pari a circa 106,1%) e il Brasile con 1.983 miliardi (rapporto debito/Pil intorno all’87,0%).

È interessante notare come tutti i paesi in questa classifica siano dotati di economie avanzate o comunque di grande rilevanza sul piano industriale e finanziario. Le cifre elevate riflettono infatti sì la capacità, ma soprattutto la necessità che hanno i paesi di spendere per sostenere ingenti spese pubbliche, programmi sociali e investimenti strategici.

I dati si riferiscono al 1995-2023
Fonte: Fondo Monetario Internazionale

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