Il monitoraggio, il controllo e la gestione automatizzata ed ottimizzata delle risorse energetiche, dall’energia elettrica a quella termica, dal gas naturale all’acqua, all’aria compressa, utilizzate in ambito domestico, industriale e commerciale, e dei relativi costi, sono funzioni sempre più rilevanti in termini di efficienza energetica degli edifici e sempre più integrate nei sistemi preposti all’Energy & building management (EBM).
Soluzioni di smart buildings basate su una rete di sensori diffusi, in grado di raccogliere ogni minima variazione di temperature degli ambienti e quindi di consumo di risorse energetiche.
L’Internet of Things (IoT) ha ormai un posto d’onore nel mercato delle soluzioni per l’efficienza energetica. Secondo un nuovo studio Market Insight Reports, l’Internet delle cose applicata al settore energetico ha raggiunto e superato i 7 miliardi di dollari a livello mondiale e per il 2024 potrebbe arrivare a valere oltre 23 miliardi di dollari.
Un mercato in costante espansione, quindi, che vede gli Stati Uniti accaparrarsi il 22% dei ricavi globali, seguiti dalla Cina al 16% e quindi dal Giappone al 6% e il Regno Unito al 2% (l’Europa al momento sembra aver perso il treno).
Sono tante le imprese che investono in tecnologie IoT e per il mercato EBM, come ad esempio SAP, Alcaltel Lucent, Cisco, Microsoft, HP, IBM, Accenture, e che partecipano a progetti smart city a livello internazionale, soprattutto in partnership con le utilities locali.
È di oggi la notizia dell’accordo tra Vodafone e Acotel per offrire sul mercato soluzioni IoT in ambito Energy & building management. La collaborazione, si legge in una nota, avrà una durata di 3 anni e prevede attività di analisi e progettazione delle soluzioni EBM volte a soddisfare le esigenze dei clienti, in ambito B2B e B2B2C, nei segmenti SOHO, SME e corporate, con particolare focus al mondo delle utilities.
Il servizio, di natura “cloud”, sarà accessibile attraverso la piattaforma di Acotel, mentre i dispositivi IoT di rilevazione dei consumi energetici funzioneranno grazie alla piattaforma di Managed Global Connectivity di Vodafone IoT e SIM IoT embedded.
La società di telecomunicazioni ha superato la soglia dei 62 milioni di connessioni IoT a livello globale e in Italia garantisce la connessione alla rete di circa 7,5 milioni di oggetti, offrendo un variegato ecosistema di soluzioni Internet of Things dedicate ad aziende e pubblica amministrazione in svariati ambiti come l’automotive, le smart cities, i trasporti e la logistica.
Una delle più rilevanti novità in ambito IoT è il progetto di Vodafone Italia per la copertura Narrowband IoT al 100% dei propri siti 4G entro settembre 2018. L’obiettivo è quello di creare una rete in grado di connettere qualsiasi tipologia di oggetto, dalle biciclette ai container, fino ai contatori dell’acqua rendendo possibili nuove applicazioni nei campi del monitoraggio ambientale e strutturale, dell’agricoltura di precisione, delle smart cities e delle smart utilities.
Ad esempio, sarà possibile connettere e monitorare contatori per l’efficienza dei sistemi idrici, cassonetti dell’immondizia intelligenti e parcheggi.
Sempre di Vodafone è la gestisce di una delle più grandi piattaforme di connessioni Internet of Things al mondo, la GDSP (Global Data Service Platform), che permette di gestire la connessione in rete di oggetti che acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare informazioni sul proprio funzionamento o su chi li utilizza.