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L’integrazione di SearchGPT in Sanità tra vantaggi e nuove sfide

Ad oggi il progetto ha un solo competitor: Perplexity AI, il motore di ricerca che utilizza l’intelligenza artificiale per fornire risposte dirette ai dubbi degli utenti, ma l’integrazione di SearchGPT in Sanità sta già creando dibattito, tra gli addetti ai lavori, in relazione al suo impatto sul mondo della salute. Da parte sua, OpenAI ha affermato che “ottenere risposte sul web può richiedere molto impegno, spesso richiedendo più tentativi per ottenere risultati pertinenti”.

E ancora, in un post sul proprio sito, la startup fondata nel 2015 scrive: “Riteniamo che migliorando le capacità conversazionali dei nostri modelli con informazioni in tempo reale dal web, trovare ciò che stai cercando può diventare più rapido e semplice”.

Nell’integrazione di SearchGPT in Sanità, questo strumento può essere di aiuto, a medici e ricercatori, a recuperare informazioni mediche e linee guida diagnostiche, a comprendere le richieste dei pazienti e – non da ultimo – a valutare opzioni terapeutiche, migliorando i risultati dei pazienti. Forte delle sue peculiarità di comprendere ed elaborare sia la terminologia medica sia le richieste complesse, la nuova creatura di OpenAI può delinearsi come uno strumento assai utile per gli operatori sanitari.

Avanza la nuova intelligenza artificiale in Sanità

L’impiego di SearchGPT in Sanità è volto ad interpretare domande complesse, fornire risposte circostanziate e – soprattutto – personalizzate, ad apprendere continuamente dalle interazioni per ottimizzare la sua efficacia. L’impatto del nuovo motore di ricerca basato sull’AI può riguardare:

Un aspetto è già ben chiaro: con un sistema di interrogazione fondato sulla conversazione (e ora dotando attribuzioni e fonti chiave per le sue risposte), le possibilità di SearchGPT in Sanità sono sterminate.

AI in sanità migliora la patient experience

L’integrazione di SearchGPT in Sanità può migliorare la user experience del pazienti. Quest’ultimi possono infatti ricevere risposte immediate, semplici e pertinenti ai loro interrogativi sulla salute (rintracciando le fonti di tali informazioni, piuttosto che l’interfaccia tradizionale di ChatGPT, che restituiva le risposte senza fornire sempre le fonti di provenienza), sugli appuntamenti, sulla gestione dei farmaci e della terapia farmacologica. Ottimizzando l’interazione con il sistema sanitario.

Ad esempio, in tema di eHealth un paziente può chiedere quali sono i sintomi di una specifica patologia; dopo aver generato una prima risposta, la domanda seguente potrebbe essere “qual è l’insorgenza e la durata di tali sintomi”, a cui il sistema dovrebbe idealmente fornire una risposta intelligente fondata sul contesto dell’interrogativo iniziale. Ciò detto, l’utilizzo di SearchGPT in Sanità non è esente da sfide da superare e rischi da affrontare. La tecnologia dell’AI generativa è infatti ancora relativamente nuova. Un aspetto tutt’altro che trascurabile nell’ambito dell’assistenza sanitaria.

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