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L’informatica giuridica oggi, una nuova disciplina a supporto della democrazia elettronica

Donato A. Limone

Pubblichiamo di seguito la prefazione integrale del prof. Donato A. Limone al libro ‘Lineamenti di informatica giuridica’ di Marco Mancarella, pubblicato da Tangram editore.

L’informatica giuridica oggi ha un suo assetto dottrinario ben preciso che di recente è stato consolidato e “riconosciuto” dalle modifiche apportate al Codice dell’Amministrazione Digitale (dlgs 82/2005 modificato dal dlgs 179/2016). Le modifiche hanno attribuito all’informatica giuridica (art. 8, 13,17 del dlgs 82/2005) un ruolo particolarmente significativo sia a supporto dello sviluppo della “nuova” cultura amministrativa, dei servizi digitali delle pubbliche amministrazioni, della formazione dei cittadini, dei dirigenti e dei dipendenti in materia di amministrazione digitale e di democrazia elettronica. Questo riconoscimento normativo apre una nuova fase anche per l’informatica giuridica come disciplina.

Il volume curato da Marco Mancarella  (con contributi di Giovanni Maglio, Eleonora Barone, Lucia Luna) ha come obiettivo quello di “delineare” il perimetro di questa area tematica che è anche (non solo) una disciplina; di costruire una “mappa” culturale e scientifica dell’informatica giuridica.  La mappa della disciplina è già definita nel primo capitolo e nel primo paragrafo, ma ritengo più significativo rilevare che l’informatica giuridica prima  di essere una disciplina è stata ed è, soprattutto oggi, una articolata area tematica che si è formata su alcune linee culturali e scientifiche precise: il rapporto tra società e tecnica; il rapporto tra diritto e tecnologie della comunicazione; il rapporto tra diritto e società dell’informazione.

Linee paradigmatiche avviate da Vittorio Frosini negli anni sessanta e poi riprese dal 1970 da parte di chi scrive questa prefazione ed oggi dalle giovani generazioni di studiosi (come gli autori del volume). Il rapporto tra società e tecnica: dimensione filosofica-giuridica che delinea il contesto culturale e metodologico dello stesso rapporto; il ruolo della tecnica, particolarmente incisivo nel secolo scorso a tal punto da caratterizzare lo stesso secolo. Soprattutto, dagli anni settanta. Il rapporto tra società e tecnica è il rapporto tra ragione e tecnica. Il rapporto tra diritto e tecnologie della comunicazione: dimensione giuridica  delle stesse tecnologie informatiche e telematiche nell’ambito della società e dei rapporti tra soggetti (pubblici e privati) e la nuova società dell’informazione che si forma negli anni novanta.

Le nuove tecnologie prefigurano una nuova società: il diritto regge al confronto? Il rapporto tra diritto e società dell’informazione: oltre il “diritto positivo dell’informatica”, l’informatica giuridica oggi come chiave interpretativa del ruolo del diritto stesso nella  società dell’informazione. Società “nuova” perché nuovi sono i modelli di visione sociale, politica, economica della società; perché nuovi sono i modelli di comportamento; perché siamo all’inizio di un nuovo paradigma di una “nuova epoca”. E ciò necessita una profonda riflessione filosofica-giuridica sulla società dell’informazione per supportare ed accompagnare lo sviluppo di questa società ed il ruolo del diritto in questa società.

Informatica giuridica oggi: è la riflessione su internet, sulla democrazia elettronica, sul governo elettronico, sull’amministrazione digitale, sul trattamento dei dati personali, sui reati informatici e sul commercio elettronico. Una riflessione di “contesto”.

Gli autori di questo volume raccolgono queste riflessioni con un approccio lineare, chiaro, efficace. Il volume si presta molto bene ad essere utilizzato per la “didattica” dell’informatica giuridica ma soprattutto il volume individua e cura alcuni aspetti specifici della società dell’informazione: l’amministrazione digitale, il trattamento dei dati personali, il fenomeno del “cloud computing”, i reati informatici e il commercio elettronico.

Al centro di questo lavoro vi è quindi il “Codice dell’Amministrazione Digitale”. Il “Codice” non solo come insieme di norme e regole tecniche per la costruzione di un’ amministrazione a base tecnologica ma soprattutto come il fondamento giuridico di un’amministrazione moderna caratterizzata dall’essere una burocrazia semplificata, digitale, trasparente, basata su nuovi modelli relazionali con il cittadino.

Un’amministrazione nuova che stenta ad affermarsi perché bloccata da una cultura amministrativa “conservativa”, legata al formalismo giuridico, al concetto di gerarchia fine a se stessa, alla mancanza di un rapporto comunicativo “smart”, funzionale, sistematico e permanente con i cittadini. Un “Codice” che ha introdotto concetti basilari come l’identità digitale, l’accessibilità telematica, il valore legale del documento informatico e delle firme elettroniche, la gestione documentale amministrativa e la conservazione del patrimonio informativo pubblico e privato in modalità digitale, il patrimonio informativo pubblico accessibile in rete da parte di tutti.  Un “Codice” che è al centro della riflessione dell’ informatica giuridica per il valore eccezionale del codice stesso.

Nella società dell’informazione quale valore giuridico hanno i dati personali? E’ l’altro grande tema che si affronta nel volume. Come tenere in equilibrio i principi della rete aperta, dell’accessibilità totale, del patrimonio informativo digitale, della protezione e la tutela dei dati personali?

Il volume contiene tante “pillole digitali” che integrano i capitoli centrali del lavoro e lo arricchiscono in modo significativo. Si tratta di un “glossario” ragionato che permette un inquadramento veloce di termini, concetti,  definizioni su argomenti, temi, spunti di informatica giuridica. Spesso si discute di argomenti senza conoscerne il significato corretto.

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