Il ruolo del GNL nella transizione energetica
Ad oggi il ruolo del Gas naturale liquefatto, relativamente più pulito e sostenibile dei suoi rivali fossili come petrolio e carbone, viene considerato cruciale nella transizione energetica. Durante la combustione, emette meno CO₂ per unità di energia prodotta, con un impatto apparentemente meno “disastroso” in termini di emissioni. Tuttavia, cresce il numero di studi che dimostra che il metano rilasciato durante le fasi di estrazione, trasporto e rigassificazione del GNL può compromettere parte dei tanto millantati benefici ambientali. Tra questi c’è quello pubblicato sulla rivista Energy Science & Engineering dal Prof. Robert W.Howarth del Dipartimento di Ecologia e Biologia evolutiva, della Cornell University di New York.
Un’impronta del 33% superiore a quella del carbone
Secondo l’analisi scientifica dello studioso, l’impronta di gas serra lasciata dal GNL sarebbe del 33% superiore a quella del carbone. La causa? Le perdite di metano provenienti dalle navi adibite al trasporto del combustibile. Howarth ha effettuato una valutazione delle emissioni associate all’intero ciclo di vita del gas naturale, considerando vari passaggi: estrazione, liquefazione, trasporto via nave in Europa, rigassificazione e consumo finale. Un aspetto fondamentale delle sue osservazioni è stato proprio l’inclusione del metano, gas serra significativamente più potente della CO₂, anche se con una durata relativamente breve nell’atmosfera. Il docente ha tradotto le emissioni di metano in termini equivalenti di anidride carbonica (CO₂), fornendo quindi un’analisi più completa dell’impatto climatico complessivo del gas naturale. […]
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