Il 98% delle librerie americane ha chiuso a chiave la porta d’ingresso e rispettato le indicazioni relative alle misure di lockdown prese dai singoli Stati, trasformandosi però in hub di smart community.
Il personale, infatti, ha continuato a lavorare, guardando all’innovazione (sia organizzativa, sia tecnologica) come utile strumento per aiutare le persone e allo tesso tempo per mantenere in vita questi spazi di cultura e cittadinanza, fondamentali per le aree metropolitane, i quartieri più difficili e le comunità di quartiere.
L’indagine sulle librerie
In una nuova indagine condotta dalla Public Library Association, a cui hanno partecipato 2.545 librerie pubbliche americane (il 28% del sistema nazionale), è emerso forte un nuovo orientamento verso il mondo dei servizi di prossimità, digitali e non, da offrire al cittadino.
Il 76% delle librerie ha deciso di rinnovare i propri programmi e aprirsi alle piattaforme tecnologiche digitali e di rete. Il 74% ha attivato il servizio di accesso online ai documenti multimediali e i servizi. Il 61% ha attivato programmi per la comunicazione virtuale con gli utenti registrati.
Nel 60% dei casi i profili social delle librerie si sono dimostrati fondamentali per offrire aiuto e informazioni alle persone, mentre nel 60% sono stati molto utili anche per promuovere la partecipazione dei cittadini al censimento 2020 che si dovrebbe tenere (covid-19 permettendo) in tutti gli Stati Uniti.
Nell’81% dei casi, le librerie hanno aperto a chiunque i propri sistemi WiFi, lasciando attiva la rete anche se le strutture sono chiuse al pubblico. Per dare una mano ai cittadini, il 12% delle librerie, che ne erano ancora sprovviste, hanno attivato il servizio di rete proprio in questi giorni.
Hub per la cittadinanza digitale
Il 20% di queste ha iniziato ad offrire un servizio online di aiuto e ascolto, per qualsiasi problema, dalla perdita del lavoro alla richiesta di sussidi, dalle informazioni sanitarie sull’epidemia ai numeri di emergenza e soccorso.
In alcuni casi, il 13% circa, le librerie hanno aumentato il numero di hotspot WiFi per migliorare copertura ed intensità del segnale, offrendo connettività ad un numero maggiore di cittadini.
Altre strutture hanno offerto ebook, servizi di streaming media e documenti elettronici (17%), dispositivi elettronici per studiare a chi non li aveva, come tablet e pc, fotocopiatrici e materiale per la didattica a distanza e l’elearning (7%).
Quelle dotate di stampanti 3D hanno iniziato a produrre visiere per dispositivi di protezione sanitaria da inviare agli ospedali e le strutture di accoglienza dei malati di covid-19.