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Libra, i dubbi del Senato Usa: ‘Da pazzi lasciare carta bianca su conti correnti’

UNITED STATES - JULY 16: David Marcus, head of Facebook's Calibra digital wallet service, prepares to testify during the Senate Banking, Housing and Urban Affairs Committee hearing on "Examining Facebook's Proposed Digital Currency and Data Privacy Considerations" on Tuesday, July 16, 2019. (Photo By Bill Clark/CQ Roll Call)

Non solo il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, il Garante privacy italiano, l’Ue, la Fed e addirittura Donald Trump. Adesso pure il Senato Usa appare scettico nei confronti del nuovo progetto di Facebook.

In queste ore Facebook è stata interrogata dai senatori statunitensi, che hanno affermato di non avere fiducia nel gigante dei social media per quel che riguarda la gestione della nuova criptovaluta Libra.

L’audizione al Senato Usa

A parlare per il social network era presente David Marcus, il manager responsabile del progetto sulla criptovaluta. Fra i primi a intervenire è stato il senatore democratico Sherrod Brown, che ha paragonato Facebook a una bambino che gioca con il fuoco: il rischio, dice, è quello che possa bruciare la casa. “Saremmo pazzi a consentire” a Facebook di effettuare “esperimenti con i conti correnti della gente” ha detto Brown.

E’ “delirante” per Facebook pensare che i consumatori le daranno fiducia sui loro dati finanziari dopo il ruolo giocato dalla società nelle elezioni del 2016 e gli altri scandali, aggiunge Brown. Scettici anche i senatori repubblicani. Mike Crapo, il presidente della commissione bancaria, si dice preoccupato dalla già vasta influenza di Facebook e dalla quantità di informazioni che la società controlla. “Le ambizioni di Facebook – ha aggiunto Crapo – mostrano la necessità per il Congresso di dare ai consumatori un “vero controllo” sui loro dati per prevenirne un cattivo uso”.

La difesa di Facebook

Facebook ha affermato che la sua moneta digitale non sarà un veicolo di investimento e che nè la società nè i suoi partner hanno intenzione di agire come una banca centrale. Entrambi i punti, presentati ieri nel corso di un’audizione al Senato statunitense e in incontri privati con funzionari governativi, hanno lo scopo di eliminare le preoccupazioni circa le ambizioni della società connesse con il lancio della criptovaluta.

La sfida principale per la società di Mark Zuckerberg consisterà quindi nel superare lo scetticismo dei regolatori globali, una scelta che risulterà essere molto difficile.

Bruno Le Maire – ministro francese dell’economia

Nessuno può accettare che delle multinazionali con oltre un miliardo di utenti si trasformino in Stati privati. E si dotino di un moneta capace di competere con valute sovrane, se non destabilizzare le riserve delle banche centrali, senza obblighi di controllo sui rischi di riciclaggio o di lotta al finanziamento del terrorismo”.

Lo ha dichiarato il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, in un’intervista al quotidiano Le Figaro nel giorno del G7 Finanze. Sul tavolo dei lavori a Chantilly, anche il ruolo dei cosiddetti ‘stablecoins’, le monete virtuali, in particolare, il progetto Libra di Facebook. “I miei timori su Libra e la mia volontà di riflettere a una regolazione efficace sono noti. Osservo che il segretario al Tesoro (Usa) ha espresso preoccupazioni simili. Dobbiamo appprofittare delle discussioni a Chantilly per progredire”. Fino ad un possibile divieto? “Aspettiamo di vedere le valutazioni e le raccomandazioni fatte dai banchieri centrali – risponde Le Maire – sono temi molto sensibili, che riguardano la sovranità degli Stati e la protezione delle persone. Non si può dare luce verde ad un progetto che non fosse inquadrato da una stretta regolamentazione ed efficace“.

Il ministro tedesco preoccupato per l’euro

Intanto, il ministero delle Finanze tedesco vede l’introduzione di Libra, la nuova moneta digitale su Facebook come una possibile minaccia per l’euro. In un documento interno, pubblicato stamani dalla Bild, si dice che “insieme alla Bundesbank”, il governo tedesco dovrebbe ora considerare “come si possa prevenire una struttura che si pone come una vera alternativa alla valuta nazionale”.

Con i ministeri delle finanze di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno ci sono state discussioni su come rispondere all’annuncio di Facebook per introdurre la Libra nel 2020. Risultato: “Tutti vedono i piani di Facebook piuttosto criticamente”. Per il governo tedesco, la nuova criptomoneta “comporta un rischio per la sovranità statale”, e “queste preoccupazioni dovrebbero essere indirizzate presto a Facebook. Una ‘competizione’ tra valuta pubblica e privata potrebbe avere un impatto negativo sul monopolio monetario della BCE, si conclude il documento.

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