La valuta digitale che Facebook intende lanciare nel 2020 forse non avverrà mai. Perché? Perché l’azienda di Mark Zukerberg ha riconosciuto ciò che molti hanno detto: che le questioni normative potrebbero essere una barriera insormontabile al lancio del progetto.
Libra ha sollevato così tante preoccupazioni serie legate alla privacy e alla stabilità finanziaria che l’azienda di Menlo Park, a causa delle pressioni dalle autorità regolatorie e finanziarie, si vede costretta a rivedere i suoi piani per il lancio della criptovaluta.
In una chiara comunicazione dell’ultimo rapporto trimestrale dell’azienda alla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, l’azienda ha affermato: “Libra ha attirato una significativa attenzione dei governi e delle autorità e ci attendiamo che questa attenzioni continui. A questo si aggiunge che l’accettazione da parte del mercato di tale valuta è soggetta a rischi significativi. Per questo non ci sono assicurazioni sul fatto che Libra e i prodotti associati saranno resi disponibili in modo tempestivo, o del tutto. Anzi, leggi e regolamenti possono ritardare o impedire il lancio della della criptovaluta”.
I problemi del progetto
Come ha affermato la società, Libra – che potrebbe potenzialmente portare all’adozione della criptovaluta per i 2 miliardi di utenti di Facebook – ha causato una sorta di tumulto nei circoli regolatori di tutto il mondo.
Banche centrali e Governi si sono messi in fila per chiedere maggiori informazioni sul progetto a causa dei timori che potrebbero costituire una minaccia la banca centrale e la stabilità finanziaria, oltre ai rischi per quanto riguarda il riciclaggio e le frodi.
Lo scorso 12 luglio, i ministri dell’Economia del G7 formarono una task force per esaminare i problemi relativi alle criptovalute, con un accento focalizzato sul progetto di Facebook. Dal Summit si è concluso che sarebbero stati necessari regolamenti di “livello più elevato” per poter comprendere la fattibilità del progetto.
Inoltre, i dubbi della società sulla fattibilità del suo progetto non sono nemmeno dovuti alla regolamentazione. La nota prosegue con un altro passo significativo riguardo la poca esperienza dell’azienda.
“Non abbiamo una significativa esperienza nelle valute digitali e nella tecnologia blockchain e questo potrebbe avere effetto sulla nostra capacità di sviluppare con successo e portare sul mercato questi prodotti e servizi” – conclude la nota -.