Aracne editore
Pubblicato: 2014
Pagine: 296
ISBN: 9788854874794
Prezzo: € 16,00
Può l’impiego delle nuove tecnologie – in particolare, di Internet – alterare il regime giuridico previsto in Costituzione per la tutela delle libertà economiche? Esistono degli obblighi aggiuntivi rispetto a quelli tradizionalmente catalogati nell’ambito del c.d. statuto generale dell’imprenditore quando l’iniziativa economica è esercitata in Internet? E, dunque, è utile introdurre una lex specialis che sia applicabile alle sole società operanti sul world wide web? L’Autore analizza le questioni appena poste ripercorrendo il dibattito sulla competition online, sul principio della network neutrality e sulla tutela del copyright in internet.
In particolare, il primo capitolo è incentrato sulla ricostruzione della disciplina antitrust applicabile
alle imprese operanti nella web economy. La soluzione proposta esclude la configurazione di una zona franca per gli operatori economici, nella misura in cui suggerisce di regolare Internet tenendo ben presente la ratio giustificatrice del diritto della concorrenza; inoltre, essa consente all’Autore di sviluppare – in una prospettiva de jure condendo – una più ampia riflessione sulle categorie generali del diritto antitrust.
I capitoli centrali del lavoro sono dedicati al delicato tema della neutralità della rete. Tutta la ricostruzione ruota attorno ai seguenti interrogativi: cui prodest una rete a più velocità, che consenta ai grandi operatori economici di discriminare gli utenti e i content provider in ragione di valutazioni economiche? Negare la neutralità della rete conduce, forse, a una sorta di contradictio in adjecto rispetto alle finalità perseguite con lo sviluppo di internet? Infine, nell’ultimo capitolo, si affrontano i problemi posti dalla tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica.
Dopo aver ricostruito i principali problemi tecnici connessi alla diffusione telematica delle opere di ingegno, l’Autore conclude sostenendo l’inopportunità e illegittimità di un sistema normativo che, in virtù di sanzioni meramente repressive, sia fonte di (irragionevoli) compressioni delle libertà fondamentali interessate dal tema.
Fabio Dell’Aversana, è dottore di ricerca in diritto pubblico e costituzionale presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Nel 2010, presso la medesima Università, ha conseguito con la votazione di 110 e lode la laurea magistrale in giurisprudenza. Ha completato la propria formazione presso il Conservatorio di Musica di Napoli “San Pietro a Majella” conseguendo, cum laude, i diplomi accademici di primo e secondo livello in pianoforte. È autore di vari saggi, tra cui: Il minore: autore dei contratti telematici, in A. Ciancio – G. De Minico – G. Demuro – F. Donati – M. Villone (a cura di), Nuovi mezzi di comunicazione e identità: omologazione o diversità?, Roma, 2012; L’actio finium regundorum tra le Autorità Amministrative Indipendenti nella repressione delle pratiche commerciali scorrette: la posizione del Consiglio di Stato, in Forum di Quaderni Costituzionali, 2012; Il “regime patrimoniale” della famiglia di fatto, in Vita notarile, 2012, 2. Da giugno 2011 collabora con la rivista Osservatorio sulle fonti. È docente di diritto e legislazione dello spettacolo presso vari Conservatori di Musica e cultore della materia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.