Inizia l’era dell’IA generativa
Il 2023 è l’anno dell’intelligenza artificiale (IA). Lo hanno annunciato diversi esperti, anche dalle pagine del Financial Times. Staremo a vedere, ma nel frattempo lo scenario tecnologico e di rete è sicuramente in fermento, anche per il gran movimento che si è creato attorno alle IA generative, di cui ChatGPT è al momento il massimo rappresentante.
Secondo l’esperta di Generative IA, Nina Schick, intervistata in video su Yahoo Finance Live, entro il 2025 c’è la concreta possibilità che il 90% circa dei contenuti online sarà sviluppato da intelligenze artificiali generative, da ChatGPT a Dall-E (algoritmo di intelligenza artificiale capace di generare immagini a partire da semplici descrizioni testuali).
“Ciò che l’IA generativa può fare, in sostanza, è creare cose nuove che finora sarebbero state viste come uniche per l’intelligenza o la creatività umana”, ha affermato Schick, aggiungendo che “l’IA generativa può creare qualsiasi contenuto digitale mediatico, come testi, video, audio, immagini: ogni mezzo digitale può essere alimentato dall’IA generativa. Quindi, penso che le quotazioni per OpenAI aumenteranno nel tempoe inizieremo a vedere aziende di intelligenza artificiale ancora più generative che svilupperanno applicazioni universali in molti settori nel 2023”.
Il prossimo anno boom di ricavi da ChatGPT
Durante quest’anno gli esperti si attendono un’accelerazione degli investimenti e delle innovazioni in questo settore, soprattutto da parte delle grandi aziende tecnologiche come Google/Alphabet, Microsoft ed Apple.
L’IA generativa è una tecnologia considerata altamente impattante sul panorama attuale: cambierà rapidamente la nostra esperienza di rete.
Secondo stime diffuse dalla Reuters, grazie a ChatGPT la OpenAI (che ha sviluppato anche Dall-E) potrebbe generare ricavi per più di un miliardo di dollari entro il 2024.
Come ben spiegato nel sito ufficiale, OpenAI è una società di ricerca e sviluppo dell’intelligenza artificiale: “La nostra missione è garantire che l’IA vada sempre a beneficio di tutta l’umanità”. Nel documento fondativo troviamo i nomi eccellenti di Sam Altman, Elon Musk e Peter Thiel, ma anche di società donatrici come Amazon e Y-Combinator.