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L’AI al dito, gli smart ring tra il regalo di Natale perfetto e il rischio “usa e getta”?

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Mentre gli smartwatch continuano a dominare il mercato dei wearable, una nuova generazione di dispositivi si fa strada con discrezione ed eleganza: gli smart ring. Niente schermi luminosi e cinturini ingombranti, questi piccoli anelli intelligenti promettono di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con la tecnologia, offrendo un’esperienza d’uso più intima e personalizzata. Sarà il regalo più gettonato a Natale? Vedremo.

Gli smart ring sono molto più di semplici accessori. Al loro interno si nasconde un concentrato di tecnologia avanzata: sensori miniaturizzati, chip di elaborazione potenti e moduli di connettività Bluetooth o NFC. Grazie a questi componenti, i ring sono in grado di monitorare una vasta gamma di parametri biometrici, come la frequenza cardiaca, la temperatura corporea, la qualità del sonno e i livelli di ossigeno nel sangue.

Il fascino della discrezione

Uno dei principali punti di forza è la loro discrezione. A differenza degli smartwatch, che spesso attirano l’attenzione con i loro display luminosi e le dimensioni importanti, gli anelli connessi si integrano perfettamente con qualsiasi stile, passando quasi inosservati. Questo li rende ideali per chi cerca un dispositivo indossabile elegante e funzionale, senza rinunciare alla propria immagine.

Un ecosistema in espansione

Il mercato degli smart ring è in continua evoluzione, con un numero crescente di aziende che investono in questo settore. Oura, leader del mercato, si concentra sul monitoraggio del sonno e del benessere, mentre Circular offre un approccio più olistico alla salute, con funzionalità avanzate per il monitoraggio dell’attività fisica e dello stress. McLear si rivolge agli sportivi con un focus sulle prestazioni atletiche, mentre Movano punta sulla precisione dei dati biometrici e sull’integrazione con le piattaforme di telemedicina. E poi ci sono i big, come Samsung, che ha scommesso sul suo Galaxy RIng portando anche in Italia, al prezzo di 499 euro, decisamente troppi.

Oltre il monitoraggio della salute

Gli smart ring non si limitano a monitorare la salute. Grazie alla connettività Bluetooth e NFC, potrebbero interagire con lo smartphone e altri dispositivi, offrendo funzionalità smart come le notifiche per chiamate e messaggi, i pagamenti contactless e il controllo della domotica. Immaginate di poter aprire la porta di casa, accendere le luci o pagare il caffè semplicemente avvicinando il dito al lettore. Uno scenario attualmente non realizzato ma che potrebbe presto essere integrato in tali accessori.

Le sfide del futuro

Nonostante le enormi potenzialità, gli smart ring devono ancora superare alcune sfide. L’assenza di un display limita la quantità di informazioni visualizzabili e l’interazione con le app, mentre l’autonomia della batteria, seppur migliorata negli ultimi anni, rimane un punto critico. Inoltre, il prezzo elevato di alcuni modelli potrebbe rappresentare un ostacolo per la diffusione di massa. Il sito di appassionati iFixit, ha sottolineato come questi gadget sono destinati a rappresentare una tecnologia “usa e getta”. In particolare, il Galaxy Ring di Samsung permetterebbe circa 400 cicli di ricarica, ovvero una vita utile di un paio di anni, dopo i quali l’anello smetterebbe di ricaricarsi adeguatamente, riducendo in maniera drastica la sua autonomia.

Sebbene gli smart ring siano dispositivi innovativi con un grande potenziale, la loro precisione nel monitoraggio dei dati biometrici può essere influenzata da diversi fattori. Innanzitutto, la ridotta superficie di contatto con la pelle e il movimento naturale del dito possono interferire con la lettura dei sensori, soprattutto per quanto riguarda la frequenza cardiaca. Inoltre, la miniaturizzazione dei sensori può comportare una minore accuratezza rispetto ai sensori più grandi utilizzati in altri wearable. Anche gli algoritmi di elaborazione dei dati giocano un ruolo importante nella precisione delle misurazioni. Questi algoritmi sono in continua evoluzione e il loro funzionamento può essere influenzato da fattori individuali e contestuali. Infine, anche il modo in cui l’anello viene indossato e la sua manutenzione possono influenzare la qualità dei dati raccolti. Un posizionamento errato o la mancanza di pulizia possono compromettere la precisione delle letture. È importante sottolineare che la tecnologia degli smart ring è in costante miglioramento e che i produttori stanno lavorando per aumentare l’affidabilità delle misurazioni. Tuttavia, al momento, è bene considerare gli anelli connessi solo come strumenti per ottenere un’indicazione generale sul proprio stato di salute e benessere.

E poi c’è l’AI…

L’integrazione di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la connettività 5G, aprirà la strada a funzionalità sempre più avanzate e personalizzate. Gli smart ring potrebbero diventare strumenti indispensabili per la gestione della salute, la sicurezza personale e l’interazione con il mondo digitale, offrendo un’esperienza d’uso intuitiva e discreta.

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A conferma di ciò, le proiezioni di Global Market Insigths, secondo cui il mercato delle tecnologie indossabili potenziate dall’AI è cresciuto del 20% anno su anno negli ultimi 5 anni ed è destinato a valere oltre 180o miliardi di dollari entro il 2025. Tra i fattori scatenanti, l’urbanizzazione e l’aumento del reddito disponibile, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, che stanno alimentando la domanda di tecnologie indossabili premium. L’industrializzazione e la crescita del settore terziario hanno modificato le abitudini di spesa dei consumatori, che ora investono maggiormente in prodotti elettronici come gli indossabili per il fitness e il monitoraggio della salute.

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