Se le riforme parlamentari hanno fallito nel tentativo di risolvere il problema della giustizia lumaca meglio affidarsi alla tecnologia. Così l’hanno pensata una decina di magistrati in Italia che utilizzano A-lex, un’agenda elettronica, gratuita, che li aiuta a trovare la strada più breve per giungere alla sentenza del processo. Tecnicamente con la piattaforma dal primo minuto della prima udienza tutti apprendono quando ci sarà la sentenza: ora, giorno, mese e anno. E in tempo reale, si conoscono tutte le date delle udienze per arrivare alla conclusione del contenzioso.
A-lex, come funziona l’agenda elettronica che combatte la giustizia ‘lumaca’
A-lex è un progetto finanziato e avviato dalla Fondazione Giuseppe Pera nel novembre 2012, in collaborazione con ricercatori dell’Università di Bologna, Istituto Universitario Europeo, Northwestern University ed HEC Montreal. Il software è stato sviluppato da una società di informatica specializzata in soluzioni innovative e l’iniziativa non ha fini commerciali: i magistrati interessati possono utilizzarla gratuitamente. L’evoluzione del progetto è legata alle approvazioni ed autorizzazioni da parte del Ministero della Giustizia e ad oggi è sperimentata da una decina di magistrati su 9mila in Italia. Tra i giudici “smanettoni” di A-lex c’è Maurizio Paganelli, giudice del lavoro a Pesaro. Nell’intervista al Resto del Carlino il magistrato ha descritto come l’agenda elettronica gli ha facilitato il lavoro e soprattutto accelerato l’iter giudiziario: “la piattaforma è un servizievole robot domestico che non lascia angoli scoperti della mia agenda e utilizza tutti i giorni utili per indicarmi le date da fissare”. Paganelli utilizza l’agenda elettronica A-lex da oltre un anno con risultati positivi: “non ho arretrati apprezzabili, se non una decina di cause prima del 2015, le altre 500 tutte iscritte successivamente e in corso di trattazione e definizione”.
La piattaforma A-lex sembra risolvere uno degli annosi problemi della giustizia italiana: la lentezza, perché smaltisce il pregresso, riduce la durata media dei processi e indica tempi certi a tutti i soggetti coinvolti in un processo.