Esclusiva Key4biz

L’Europa sulla Luna nel 2031? Parmitano (ESA): “Stiamo lavorando per farcela. Gli alieni? Molto facile che esistano altre forme di vita in altri luoghi”

di |

La videointervista a Luca Parmitano, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea.

56 anni fa circa, il 20 luglio 1969, il mondo guardava con emozione i componenti dell’equipaggio americano dell’Apollo 11. Neil Amstrong e Buzz Aldrin, due dei tre astronauti della missione, muovono i primi passi sul suolo lunare e piantono la bandiera degli Stati Uniti.

Nel 2031 potrebbe essere piantata sulla Luna la bandiera dell’Europa. Sì, perché tra 6 anni è pevista la 1^ missione operativa chiamata ArgoNET guidata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con cui l’Ue vuole arrivare sulla Luna in modo autonomo.

E ieri l’ESA ha firmato il contratto con Thales Alenia Space in Italia per guidare un consorzio europeo di industrie aerospaziali per la costruzione dell’”Argonaut Lunar Descent Element”, ossia il primo lander lunare dell’ESA (vedi foto di seguito) da cui scenderebbero gli astronauti sulla Luna.

La prima stazione in orbita lunare sarà la casa degli astronauti in viaggio verso la Luna e un laboratorio per esperimenti in microgravità. Dal Gateway, gli astronauti potranno raggiungere la superficie lunare a bordo della navetta Starship. L’Agenzia Spaziale Europea è il partner più importante della Nasa nella costruzione del Gateway. In Europa, il contributo principale è dato dall’Italia.

Argonaut sarà in grado di sopravvivere alle rigorose notti e ai giorni lunari per 5 anni, fornendo una funzione chiave per un’esplorazione lunare sostenibile.

E a questo viaggio dell’Europa verso la Luna vuole contribuire anche Luca Parmitano: abbiamo incontrato l’astronauta italiano dell’ESA a Bruxelles in occasione della 17esima edizione dell’European Space Conference. Di seguito la nostra intervista:

La videointervista all’astronauta Luca Parmitano (ESA)

Key4biz. Hai partecipato a un panel sulla Ricerca&Sviluppo che l’Europa sta conducendo per lo Spazio. A che punto siamo?

Luca Parmitano: in Europea siamo tra i primi al mondo per quanto riguarda l’osservazione della Terra grazie alla nostra costellazione di satelliti, che non ha rivali, perché i nostri dati sono i più precisi e utilizzati in tutto il mondo. Siamo tra i primi al mondo anche per le costruzioni aerospaziali, per esempio abbiamo costruito più della metà dell’area abitabile della Stazione Internazionale Spaziale e anche i 2/3 del Gateway intorno alla Luna è stato costruito in Europa, in particolare dall’industria italiana.

Proprio per un ritorno sulla Luca, l’Europa vuole essere ed è già tra i primi posti al mondo nella Ricerca&Sviluppo, perché forniamo il modulo di servizio alla navetta Orion, quella che fornisce motore, energia elettrica e supporto alla vita all’astronave che porterà gli astronauti verso la Luna. Ma l’Europa vuole sviluppare anche una serie di progetti sulla superficie lunare, tra cui un lender, ossia un sistema capace di portare, inizialmente, una tonnellata e mezza sulla superficie della Luna e poi creare un sistema satellitare innovativo di navigazione e comunicazione intorno alla Luna, perché sulla Luna non esiste il GPS, non abbiamo un campo magnetico, quindi la navigazione è estremamente complessa perché non si può utilizzare la bussola. Quindi l’Europa sta lavorando per un ritorno sulla Luna, ma questa volta sulla Luna andrebbero europei”.

ESA lavora alla ‘SpaceX europea’: il progetto Cargo Return, la prima navetta cargo europea per andare e tornare dalla Stazione Spaziale Internazionale

“L’altro aspetto che riguarda l’indipendenza europea per l’accesso allo Spazio”, ci ha spiegato Parmitano, “è il progetto ‘Cargo return” dell’Agenzia Spaziale Europea e guidato da Samantha Cristoforetti per testare prima del 2030 la prima navetta cargo europea capace di andare e tornare dalla Stazione Spaziale Internazionale, il tutto a costi competitivi e con la speranza che in futuro possa portare in orbita anche astronauti e dare vita a una “SpaceX europea”.

“Sarebbe un primo passo per un futuro rientro umano, come fa ora SpaceX”, ha commento Parmitano.

“Esistono gli alieni?” Parmitano: “È molto facile che esistano altre forme di vita in altri luoghi”

Infine, abbiamo rivolto a Luca Parmitano la domanda che gli avrebbe voluto fare mio figlio di 7 anni: “esistono gli alieni?”

Cliccare qui per ascoltare direttamente questa risposta.

“Le leggi fisiche dell’Universo sono congrue con la vita, e come la pensa il sottoscritto, così come la pensano tanti scienziati, avendo un numero estremamente grande di stelle e pianeti è molto facile che esistano altre forme di vita in altri luoghi. E sono anche convinto, per le leggi della fisica dell’Universo, che queste altre vite siano riconoscibili, ossia noi saremmo in grado di trovarle e di riconoscerle come vita. 

E poi li abbiamo mai visto o trovati gli alieni?Il problema”, ha concluso Luca Parmitano, “sono le distanze interstellari che sono veramente enormi: serve una capacità tecnologica che non siamo in grado di sviluppare per viaggiare da una stella all’altra e all’interno del nostro sistema solare, dove è un po’ più facile, non siamo stati in grado ancora di trovare prove di vita aliena. Quindi la risposta è duplice: da un lato sì, io credo che esistano forme di vita nell’Universo, ma non credo che ci abbiamo mai visitato e stati a contatto con noi”.   

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz