I primi giovani estoni diplomati/istruiti dall’AI nel 2027
L’Estonia è il primo Paese in Europa ad integrare ChatGPT Edu di OpenAI e altri strumenti di intelligenza artificiale (AI) nel sistema educativo nazionale, nello specifico nei piani di studio delle scuole medie superiori. La notizia è stata data dal Governo di Riga e dalla società di Sam Altman. Ne fa parte anche Anthropic, probabilmente con Claude AI.
A partire dal 1° settembre 2025 il programma chiamato TI-Hüpe consentirà a 20.000 studenti e 3.000 insegnanti di accedere alle applicazioni di apprendimento basate su ChatGPT Edu e altre soluzioni AI. A partire dal 2026 sarà esteso ad altri 38.000 studenti e ulteriori 2.000 insegnanti.
Nella primavera del 2027 si diplomeranno i primi studenti “trained by AI” che avranno completato il programma TI-Hüpe.
Il piano nazionale “AI Leap”
Il Governo estone ha presentato così il suo piano per accelerare la trasformazione digitale del sistema educativo nazionale tra mite AI, l’“AI Leap”, finanziato da una fondazione pubblico-privata e supervisionato dal consiglio digitale della Presidenza della repubblica, dal ministero dell’Istruzione e della ricerca, con la partecipazione di una cordata di imprenditori estoni, tra cui Taavet Hinrikus, Jaan Tallinn e Kaarel Kotkas.
I primi fornitori di software per l’apprendimento AI based sono OpenAI e Anthropic, ma il Governo assicura che sono in corso trattative con altre aziende del settore, non si sa se ancora americane o anche europee.
La campagna di comunicazione che accompagna l’iniziativa ricorda quella di alcune pubblicità tuttora in voga sui media di mezzo mondo: il prodotto si vende meglio ai consumatori se chi lo vuole pubblicizzare ‘ci mette la faccia’. In questo caso quella del Presidente della Repubblica estone, Alar Karis, dell’ideatore di TI-Hüpe, Linnar Viik, il ministro dell’istruzione e della ricerca estone, Kristina Kallas.
Oltre alle gigantografie delle persone citate, il manifesto si completa con le loro dichiarazioni entusiaste di quanto deciso, in sostanza una sintesi di quanto fin qui già letto riguardo alle potenzialità dell’AI, ma soprattutto con pochissime informazioni tecniche relative alle piattaforme e agli strumenti di AI che poi saranno impiegati nelle scuole da studenti e insegnanti.
112 miliardi di dollari, è quanto varrà il mercato mondiale dell’AI applicata all’istruzione nel 2034
I sistemi scolastici sono terreno di applicazioni per queste nuove tecnologie, così che gli operatori possono testare “on field” le soluzioni educational più avanzate.
Qualcuno direbbe anche un ottimo mercato, visto che i conti in tasca le imprese del settore se li sono già fatti: il mercato mondiale dell’AI applicata all’istruzione scolastica passerà dai 5,18 miliardi di dollari di valore stimati nel 2024 ai 112,3 miliardi di dollari attesi entro il 2034.
Tutti si affrettano a spiegare che queste tecnologie faranno il bene dello studente, perché offriranno piani personalizzati educativi ad ogni bambino e ragazzo, e che nessun professore perderà il proprio posto di lavoro, perché impareranno a lavorare con le nuove tecnologie.
Uno studio del World Economic Forum prevede che, entro il 2025, il 50% dei lavori subirà una trasformazione a causa dell’IA, ma nel settore educativo il rischio di sostituzione è considerato basso. La OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha stimato che meno del 10% delle attività di un insegnante possono essere completamente automatizzate.
Secondo un sondaggio della Walton Family Foundation del 2023, il 71% degli insegnanti e il 65% degli studenti concordano già sul fatto che gli strumenti di intelligenza artificiale saranno essenziali per il successo degli studenti all’università e sul posto di lavoro.
I dati recenti del Pew Research suggeriscono che gli insegnanti sono pienamente consapevoli del ruolo dell’IA nell’istruzione , con il 73% degli educatori che vede benefici crescenti nell’impiego di questa tecnologia.
I rischi per studenti e insegnanti
Sebbene l’IA offra opportunità significative nel campo dell’educazione, è fondamentale affrontare con attenzione i rischi associati alla sua implementazione.
L’adozione di questi sistemi nelle scuole solleva preoccupazioni riguardo alla protezione dei dati degli studenti, ad esempio, mentre l’introduzione di tecnologie basate sull’IA potrebbe aumentare il carico di lavoro degli insegnanti. Uno studio evidenzia che l’uso di tali tecnologie può portare a un incremento del lavoro “invisibile”, esacerbando lo stress e confondendo i confini tra vita lavorativa e privata.
L’uso precoce e non regolamentato dell’IA da parte degli studenti potrebbe compromettere lo sviluppo del pensiero critico e della creatività.
L’ampia diffusione di strumenti di AI generativa, invece, ha sollevato preoccupazioni riguardo al plagio e all’integrità delle valutazioni. Nel Regno Unito, ad esempio, il 92% degli studenti universitari ha utilizzato l’AI per completare i propri lavori, portando le istituzioni a rivedere le modalità di valutazione per prevenire l’uso improprio di queste tecnologie.
Ne consegue che solo un approccio equilibrato e regolamentato può garantire che questa tecnologia funzioni come strumento di supporto, preservando al contempo la qualità dell’insegnamento e la sicurezza degli studenti.