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Allegri e la Juventus: l’esonero costa di 21 milioni
In Italia i ct vanno a casa dopo 8 mesi, in Premier League arrivano a 11
Essere l’allenatore di una squadra di calcio è un lavoro complicato. Lo sa bene il ct della Juventus Massimiliano Allegri che sta affrontando la crisi più dura dei bianconeri: 3 vittorie in 9 partite (Champions compresa) e la prima sconfitta in campionato ad opera del neo promosso Monza alla sua prima vittoria in Serie A. Tuttavia la panchina di Allegri scotta ma non salta, la ragione? Il bilancio. Sì, perché esonerare Max costerebbe al club bianconero 21 milioni netti. Per questo, per adesso, l’allenatore livornese rimane al suo posto, la decisione è del presidente Andrea Agnelli che con una telefonata ha presumibilmente interrotto il ct mentre stava già chiudendo le valigie. Non è d’accordo il suo vice Pavel Nedved molto più preoccupato di una squadra che non sembra voler seguire il suo allenatore. Tuttavia completare una stagione sulla stessa panchina è un traguardo abbastanza difficile anche se non si è seduti su quella dell’Allianz Stadium infatti, nel massimo campionato italiano, la durata mediana dell’incarico degli allenatori di serie A è di 243 giorni, ossia circa 8 mesi.
Quanto durano sulla panchina gli allenatori di Serie A
Considerando che molti allenatori vengono ingaggiati tra giugno e luglio, all’inizio della preparazione estiva, in genere gli allenatori di Serie A vengono esonerati tra febbraio e marzo, ben prima del termine della stagione. La Serie A è il campionato in cui la competitività è al massimo per vincere lo Scudetto e non retrocedere in Serie B. Ma anche nella serie cadetta le ambizioni sono altissime, per cercare di salire nella massima serie e non finire nell’inferno delle categorie inferiori. I presidenti hanno una pazienza limitata e chi sta in panchina deve essere pronto a cambiare spesso squadra: in Serie B solitamente l’allenatore è esonerato dopo 251 giorni.
Gli allenatori di Serie A durano quasi la metà degli spagnoli
Allarghiamo ora lo sguardo all’Europa, analizzando la situazione nei principali campionati del continente. Gli allenatori che se la passano meglio, a livello di continuità del lavoro, sono quelli della Liga spagnola. Qui la durata mediana della panchina è di 448 giorni, ossia circa 15 mesi. È un tempo quasi doppio di quello fatto registrare dagli allenatori di serie A in Italia e che consente quantomeno di completare una stagione. Le panchine durano più che in Italia anche nella Premier League inglese (circa 332 giorni). D’altronde, si tratta di un campionato in cui hanno allenato mister dalle carriere lunghissime sulla stessa panchina, come Arsène Wenger, alla guida dell’Arsenal dal 1996 al 2018 e soprattutto Sir Alex Ferguson, sulla panchina del Manchester United dal 1986 al 2013.
Allenatore esonerato il meno possibile nell’Irlanda del Nord
I presidenti in assoluto più pazienti e comprensivi sono quelli delle squadre della Premier League dell’Irlanda del Nord. In questo campionato l’incarico mediano di un allenatore dura ben 1.066 giorni, ossia quasi per tre stagioni. Ad alzare la permanenza mediana sulla panchina delle squadre di questo torneo, possiamo senza dubbio citare il caso di Stephen Baxter, che allena i Crusaders dal febbraio 2005 e di Gary Hamilton, che dal dicembre 2011 svolge il doppio ruolo di allenatore-giocatore nel Glenavon. Altri campionati che concedono molto tempo agli allenatori sono la Premiere League di Hong Kong, nella quale restano sulle panchine generalmente per 809 giorni e l’Usl Championship, una sorta di Serie B americana (790 giorni).
In Sud America gli allenatori sono esonerati di frequente
Il campionato più difficile in cui allenare è senza dubbio la Primera División del Perù, dove la durata media dell’incarico da allenatore è di appena 76 giorni, ossia poco più di due mesi. Va un po’ meglio nella Primera B, il campionato di seconda categoria del Cile (82 giorni) e nella Primera División, anche in questo caso cilena, dove possono passare anche 96 giorni.
Allenatori di Serie A più longevo è stato Giovanni Trapattoni
Il primato di allenatore italiano più longevo di sempre è di Vittorio Pozzo, il commissario tecnico entrato nella leggenda per aver guidato l’Italia a vincere due Mondiali nel 1934 e 1938. Pozzo si è seduto sulla panchina degli Azzurri per 19 anni consecutivi, dal 1929 al 1948. Se parliamo invece degli allenatori di serie A, il record è detenuto da Giovanni Trapattoni, allenatore della Juventus dal 1976 al 1986. Poco indietro c’è “il Mago” Helenio Herrera, sulla panchina della Grande Inter per otto stagioni consecutive tra il 1960 e il 1968, a pari merito con Carlo Ancelotti, alla guida del Milan dal 2001 al 2009.
Allenatore esonerato dopo una sola partita a Cagliari e Palermo
Tra gli addii più veloci citiamo quello di Rino Gattuso. Dopo essere stato annunciato nuovo allenatore della Fiorentina nel maggio del 2021, ha sciolto gli accordi con la società ancor prima dell’entrata in vigore del contratto senza quindi essersi seduto in panchina nemmeno per una partita. Qualcosa di simile è successo anche all’allenatore argentino Marcelo “El Loco” Bielsa, che si è dimesso da allenatore della Lazio dopo appena due giorni. Tra chi invece sulla panchina è riuscito almeno a sedersi, ricordiamo l’esonero dopo una sola giornata di Stefano Colantuono al Palermo nel 2008. Come Attilio Tesser, sempre dopo appena una partita al Cagliari nel 2005. Stessa sorte di Daniele Arrigoni, anche lui da allenatore del Cagliari dopo due giornate nella stessa stagione 2005-2006.
I dati si riferiscono al: 2022
Fonte: Football Observatory