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Lepida testa il modello generativo di linguaggio “Italia” per migliorare il rapporto PA-cittadini

Attenzione: questo articolo è stato prevalentemente scritto usando uno strumento generativo di linguaggio. Non è un’intelligenza artificiale ad averne composto dei pezzi, poiché, alla luce del primo trattato che regolamenta i rapporti internazionali sull’AI – quello del Consiglio d’Europa del 17 maggio – non c’è nessuna deduzione volta a influenzare i comportamenti del mondo reale o virtuale.

È ancora prioritario studiare, capire, sperimentare e comunicare. L’occasione è ghiotta. È stato reso pubblico il modello generativo di linguaggio (LLM) “Italia”: un importante passaggio per abilitare il sistema nazionale all’uso di LLM specializzato.

Per questo motivo, stiamo provando “Italia”, per valutare come possa sostenere le azioni di Lepida all’interno del Digital Innovation Hub ER2Digit. E tutto sommato siamo d’accordo con LUI.

Posso fornirti informazioni su come la Pubblica Amministrazione Locale può trarre beneficio dall’utilizzo dei modelli di linguaggio naturale”. È una risposta costruttiva.

Lepida sta avviando con l’Istituto Ortopedico Rizzoli la sperimentazione dell’AI generativa puntando sull’aumento dell’efficienza nel dialogo con i cittadini. “Italia” aggiunge: “I modelli di linguaggio naturale possono aiutare la Pubblica Amministrazione Locale a comprendere meglio le esigenze e le preoccupazioni dei cittadini, consentendo loro di fornire risposte più personalizzate e pertinenti”.

Forse, non avevamo bisogno di veder scritto, in un passaggio successivo: “aiutare la Pubblica Amministrazione Locale a migliorare la comunicazione, l’efficienza, la trasparenza e l’esperienza del cliente”, (anche perché ancora non siamo del tutto convinti di avere di fronte un cliente), ma siamo entusiasti di stare portando avanti con e per la PA un approfondimento su un argomento al confine con la tecnologia più avanzata, con LUI che è d’accordo con NOI.

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