A partire dal 2021, Lepida diventa il punto di riferimento per pianificare e gestire eventi e problematiche sull’emergenza in stretta collaborazione con gli Enti del territorio regionale.
Le aree azione per la gestione delle emergenze
Tre sono le aree di azione individuate per la nuova Divisione Gestione delle Emergenze: analisi delle emergenze, gestione eventi e tavoli di crisi, supporto all’attivazione del NUE 112.
Lepida diventa struttura permanente di raccolta delle informazioni infrastrutturali strategiche relative alle emergenze, con particolare riferimento alle azioni su cui ricadono le competenze della società.
Cosa fa Lepida
Effettua analisi sulle procedure operative durante le emergenze tramite la mappatura dei rischi; mette a punto metriche di analisi degli eventi di possibile crisi, anche con riferimento all’emergenza COVID-19; contribuisce con metodologie e strumenti digitali per rispondere alle richieste dei Soci relative a varie attività e funzioni, anche nel rispetto di altri operatori infrastrutturali presenti sul territorio.
Pubblica periodicamente parametri identificati per le infrastrutture e interviene inoltre sulla formazione dei soggetti potenzialmente coinvolti per migliorare la resilienza territoriale; in stretta collaborazione con la Protezione Civile, identifica azioni strategiche da mettere in campo in caso di emergenze, per garantire la massima continuità dei servizi.
Lepida mette a disposizione competenze per la gestione dei tavoli di crisi per singole emergenze sotto il profilo sia tecnologico che territoriale rivolte alle azioni offerte da Lepida stessa e agli ambiti di intervento dei Soci.
Il supporto ai soci
Lepida supporta i soci nel progetto regionale di attivazione del Numero Unico delle Emergenze (NUE 112), secondo la legislazione europea e nazionale, quale punto semplificato di accesso per i cittadini ai servizi territoriali di emergenza.
Lepida si propone di operare nella gestione del NUE 112 implementando soluzioni tecnologiche e organizzative già collaudate a livello internazionale e in altre regioni italiane, tenendo conto di parametri standardizzati per l’inoltro delle chiamate alle centrali operative di secondo livello e delle necessità di funzionamento in condizioni normali e in situazioni di picco di chiamata, con un servizio articolato su due sedi in ridondanza (Bologna e Parma).