La rete Lepida in Emilia Romagna procede nel suo percorso di upgrading e innovazione delle reti territoriali in favore della tecnologia WDM (Wavelength Division Multiplexing). L’operazione, già annunciata a fine 2016, sarà affidata al Gruppo ECI.
“Abbiamo bisogno di soluzioni che ci garantiscano caratteristiche di flessibilità, scalabilità e riconfigurabilità, tali da accrescere costantemente le nostre reti ed eventualmente procedere sulla strada della virtualizzazione delle infrastrutture di rete, per meglio gestire i flussi dati e dare risposte immediate a sollecitazioni sempre nuove e in evoluzione, tra cui l’utilizzo di Software defined networks”, ha spiegato il direttore generale di Lepida SpA, Gianluca Mazzini, in una nota ufficiale ECI riportata ieri da Telecompaper.
La ‘multiplazione’ del WDM consente questo tipo di strategia, trasformando una singola fibra ottica in un ampio numero di fibre virtuali, con capacità di accendere percorsi molto più lunghi che nel caso fisico e di creare percorsi virtuali senza recarsi nei luoghi fisici.
Con le architetture SDN si utilizzeranno tecnologie di networking con lo scopo di rendere le reti di calcolatori più agili e flessibili, come ad esempio i server virtuali e le infrastrutture di archiviazione utilizzate nei data center.
La tecnologia della multinazionale israeliana consentirà quindi di sostituire i vecchi apparati con nuove soluzioni caratterizzate da funzionalità all’avanguardia, tra cui: capacità di commutazione di 5.4Tbps, porte a 100GE, muxponder da 100Gbps e 400Gbps, cpacità di 96 lunghezze d’onda parallele, risparmio energetico con consumi inferiori a 85W/scheda a 100G, supporto per strutture WDM di terze parti, integrazione nativa con il sistema di monitoraggio Lepida, facilità di configurazione e di identificazione della topologia della rete; il tutto consentendo a Lepda la progettazione e la programmazione in proprio di ogni apparato e caratteristica.