Cresce mese dopo mese l’adesione da parte degli enti locali al sistema dei pagamenti elettronici della Pubblica Amministrazione al Sistema pubblico di connettività (Spc), entrambi gestiti dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) per mettere in rete PA e prestatori di servizio di pagamento, garantendo elevati standard di sicurezza e omogeneità.
Si è tenuto stamattina a Bologna l’evento organizzato da Lepida e Regione Emilia-Romagna “PagoPA in Emilia-Romagna – CNER e piattaforma PayER”, col fine di presentare quanto fatto a livello regionale in termini di Pubblica Amministrazione digitale (PAdigitale), di pagamenti elettronici e di sostegno alla transizione digitale degli enti locali.
Nello specifico, la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto con AgID un accordo per valorizzare la Piattaforma regionale dei pagamenti PayER, sviluppata attraverso la società partecipata Lepida S.p.A., inserendola in un’ottica di sistema.
PayER è un’esperienza consolidata ed è già utilizzata da più di 260 enti emiliano romagnoli tra Comuni, Unioni, Province, AUSL, società partecipate ed ente regione. Sono già stati messi online più di 650 servizi di pagamento, tra cui ticket sanitari, abbonamenti per i trasporti pubblici, servizi scolastici, contravvenzioni al codice della strada, oneri legati a pratiche SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive).
PayER è un vero e proprio sportello unico dei pagamenti, attraverso il quale è possibile pagare imposte, oneri o sanzioni. Dai servizi scolastici ai tributi comunali, dalle contravvenzioni agli oneri amministrativi
Come ha spiegato Gianluca Mazzini, direttore di Lepida e qui in veste di coordinatore della prima parte del convegno, “PagPAa rappresenta una rivoluzione nella Pubblica Amministrazione, che consente la realizzazione di servizi innovativi e l’ampliamento dei canali per consentire a cittadini e imprese il versamento delle somme dovute alle amministrazioni pubbliche a vario titolo sfruttando la rete”.
“Nostro obiettivo con questo appuntamento pubblico è evidenziare le criticità e i punti di forza del sistema, capendone il funzionamento e provando ad immaginare le sue possibili evoluzioni a partire dall’anno prossimo”.
Grazie all’interconnessione con il nodo dei Pagamenti-SPC, gli enti emiliano romagnoli che utilizzano PayER saranno allineati rispetto alle future evoluzioni normative e si potranno avvalere di tutti i fornitori di servizi di pagamento convenzionati e che si convenzioneranno con l’Agenzia per l’Italia Digitale.
Dimitri Tartari, che è intervenuto al posto di Raffaele Donini, Assessore Regione Emilia-Romagna, ha indicato l’Emilia-Romagna come regione apripista in termini di pagamenti elettronici della PA: “In questo momento si sta facendo un percorso per la definizione della nuova agenda regionale, lavorando su infrastrutture, servizi, competenze, smart cities, internet delle cose. Stiamo sviluppando una serie di incontri tematici in tutta la regione, sanita e scuola digitale, l’artigianato e la manifattura digitale. Aprirsi e raccogliere contributi è uno degli obiettivi. Faremo incontri con le comunità attive sul territorio che fanno innovazione per mettere in piedi sinergie efficaci. Approvate le linee guida passeremo poi alla pianificazione strategica della nuova Agenda Digitale. Le piattaforme che abbiamo attivato con Lepida sono la base per realizzare i nuovi servizi da offrire al pubblico”.
E a proposti di sistema Paese, agenda digitale e pagamenti elettronici, al posto di Antonio Samaritani, direttore generale AgID, è intervenuta Maia Pia Giovannini, Responsabile Area Pubblica Amministrazione AgID, che ha precisato: “Digitalizzare il paese è il segno di voler rafforzare le esperienze sul territorio, come nel caso della Regione Emilia-Romagna, portandolo a livello nazionale per contribuire all’azione generale, non più da un punto di vista di programmazione, ma ni termini operativi a livello di Paese. Significa avere un modello di riferimento e un processo di management efficace, coordinandosi con il resto degli organismi nazionali. Il Presidente del Consiglio a Venaria Reale qualche giorno fa, per il Italian Digital Day, ha rafforzato questi obiettivi, intesi come volontà reciproca di condivisione di pianificazione, strumenti e obiettivi. Da qui si parte per infrastrutturare in maniera ampia ed efficiente tutto il Paese. Il target delle scadenze non è un esercizio burocarico, ma l’evidenza di una capacità di concentrare tutte le risorse del Paese verso lo switch off digitale”
Sono tanti i servizi che saranno coinvolti in questa trasformazione digitale del rapporto tra cittadini e PA. Anagrafe nazionale popolazione residente (Anpr), Spid, pagamenti online, Linee guida e servizi PA, Notifiche e pagamenti, Fascicolo sanitario elettronico (Fse), questi i titoli elencati da Mazzini nell’illustrare la profondità dell’azione dell’AgID a livello nazionale e dell’ente regionale nel settore dei pagamenti, affrontando gli spetti normativi, gli orientamenti e le priorità generali.
La Banca d’Italia ha un ruolo di tesoriere dello Stato e di sorveglianza del sistema dei pagamenti. In quest’ultimo caso, ha spiegato Michela Tocci del servizio pagamenti Banca D’Italia, si parla di efficienza ed affidabilità dei sistemi stessi per garantire fiducia del pubblico verso i servizi di pagamento elettronici. “Scelte e piattaforme non calate dall’alto, ma programmi di innovazione tecnologica orientati sempre al cittadino – ha affermato Tocci – gran parte del costo generato dal sistema dei pagamenti a livello europeo è addebitabile al modello di pagamento in contanti ancora troppo diffuso. L’economia digitale nasce per risparmiare e sviluppare efficienza nelle transizioni economiche e finanziarie, a livello nazionale e transfrontaliero, anche per la PA. Lo scenario europeo detta linee precise a cui ispirarsi, con la strategia Europa 2020, la strategia del mercato unico digitale, l’Agenda digitale europea e italiana”.
In tale contesto, l’Italia registra ancora un elevato uso del contante, con un utilizzo ancora embrionale dei mezzi di pagamento elettronici: 74 operazioni pro capite di epayment l’anno contro una media di 197 in Europa.
“Utilizziamo il bancomat per fare prelievi piuttosto che transazioni nei negozi – ha sottlineato Tocci – i fattori per una crescita sostenibile dei pagamenti elettronici sono diversi: serve un quadro regolatorio più sviluppato e chiaro, maggiore capacità di governance, possibilità di sviluppare concorrenza e competenze sul mercato. Per questo è stato creato il Comitato pagamenti Italia, o Cpi, e uno degli obiettivi è la realizzazione del nodo dei pagamenti pubblici, che dovranno essere capillari e diffusi tra la popolazione, volano per la digitalizzazione della PA, dell’economia del territorio e quindi del rapporto tra cittadini e PA”.
Secondo Maria Pia Giovannini, nel suo intervento sullo “Stato dell’arte sistema pagoPA”: “Dobbiamo creare una piattaforma e un modello di business che sia remunerativo verso le amministrazioni pubbliche, quindi i cittadini. La PA deve lavorare in un’ottica di servizio efficiente per l’innovazione del Paese e per migliorare la vita dei cittadini. Entro il 31 dicembre prossimo, gli enti pubblici sono obbligati ad aderire alla piattaforma nodo dei pagamenti e a programmare le attività di implementazione dei servizi. Considerando il numero delle amministrazioni coinvolte e dei relativi servizi, il completamento dell’attivazione di questi – in coerenza con il piano di crescita digitale – dovrà avvenire entro dicembre 2016”.
Il sistema, sotto la governance dell’Agid, prevede che la PA e i Prestatori di Servizi di Pagamento, o PSP, vengano interconnessi ed abilitati ad operare sulla base di standard senza necessità di stipulare convenzioni. Le modalità di pagamento sono quelle esistenti, presso il sistema dell’ente e del PSP, via web e mobile. Gli adempimenti generati vanno verso una gestione intelligente del cambiamento, creando condizioni per lavorare tutti insieme, in maniera coordinata e in sicurezza, sottoscrivendo convenzioni, interagendo con gli intermediari/facilitatori autorizzati dall’Agid, per garantire inclusione nel sistema anche per i piccoli soggetti pubblici e privati.
Alcuni dati: 494 enti creditori hanno aderito al sistema e 68 sono attivi. Ben 17 su 21, tra regioni e Province autonome, hanno aderito, di cui 5 sono attive, 3 lo saranno a fine anno e 9 stanno completando il piano regionale. Rimangono fuori dal sistema solo 4 regioni (Molise, Campania, Calabria e Sicilia). I servizi attivi sono quelli del processo civile telematico, le frequenze radio, gli oneri Suap, il bollo auto, il ticket sanitario, il demanio, gli oneri nell’edilizia, i pagamenti spontanei e molto altro di prossima attivazione, tra cui i contributi volontari dell’Inps, le tasse scolastiche, le riscossioni Equitalia.
La regione ha fatto uno studio per capire chi poteva agire e che cosa si poteva fare in questo settore, ha ricordato Mazzini, e Lepida, fornendo connettività agli enti sul territorio, ha permesso il lancio di alcuni servizi strategici: PayER che si integra a PagoPA e Federa che va verso il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale (Spid).
“Su PayER transiamo mediamente 22 mila pagamenti, con picco di 3 milioni di euro e 31 mila operazioni a settembre, per 300 enti configurati nel sistema che espongono oltre 700 servizi attivi, oltre 2 servizi attivati ad ente in media”, ha detto il direttore Lepida, che ha poi affermato: “Abbiamo generato una community network e l’abbiamo trasferita in blocco nel sistema. Abbiamo abilitato Lepida come soggetto intermediario tecnologico dell’operazione, abbiamo messo a fattor comune con gli enti la piattaforma PayER e l’abbiamo portata ad essere un sistema strategico per l’accesso a PagoPA e, infine, abbiamo trasmesso il piano di attivazione per gli enti in modo di farli entrare nel sistema”.
“Se c’è un nemico dell’innovazione nel sistema dei pagamenti e nella ricaduta più ampia possibile di benefici per cittadini e imprese – ha infine ricordato Mazzini – quello è il contante, l’uso ancora troppo diffuso del contante”.
Uno dei passaggi chiave di questo processo è stato anche quello di divulgazione e sostegno alle piccole amministrazioni, aiutandole nella comunicazione e nella comprensione delle nuove modalità di erogazione dei servizi, attivando dei costi di formazione avanzata dedicata proprio all’attivazione dei nuovi sistemi.
Durante la seconda sessione del convegno, “Le esperienze dei PSP nell’ambito del Sistema pagoPA”, che è stata invece coordinata da Rossella Bonora di Lepida, si è avuto un incontro con i piccoli e medi Comuni del territorio emiliano romagnolo, che hanno dovuto affrontare questi cambiamenti come sfida ed opportunità di fare un salto definitivo nell’era digitale.
Occasione per approfondire alcuni aspetti del sistema dei pagamenti elettronici della PA, con gli interventi di Maria Luisa Graziano di Intesa San Paolo, Giuseppe Palermo di Poste Italiane e Carla Ottanelli dell’ABI, in termini di modalità di pagamento, di commissioni, di ruoli dell’intermediario tecnologico, del PSP, del soggetto incaricato dell’incasso, la situazione reale a livello delle regioni e di come gli enti pubblici si stanno approcciando al nuovo sistema.
L’“Illustrazione del Sistema PayER: la piattaforma e i suoi servizi”, a livello più prettamente tecnologico e di funzionalità generali è toccata a Marcello Zaniboni, Responsabile Servizi Applicativi & Piattaforme di Lepida, che ha anche evidenziato quelli che sono i punti di forza della piattaforma e le sue utilizzazioni.
A seguire c’è stata la Tavola rotonda finale, su “Esperienze territoriali sui pagamenti elettronici e prospettive in Emilia-Romagna”, sempre coordinata da Bonora, con la presentazione di alcuni esempi di applicazione del PayER a livello pratico:
- il pagamento elettronico dei trasporti eccezionali a Reggio Emilia, con l’obiettivo di diffondere l’esperienza su tutto il territorio provinciale, grazie al sostegno tecnologico di Lepida, che ha permesso un’efficace semplificazione del processo;
- L’esperienza del Comune di Bologna per pagare i bolli auto, le pratiche edilizie, le biblioteche e i cinema con servizi di acquisto/prenotazione online, le multe, con un flusso di un paio di milioni di euro di transizioni. Esperienza che prevede come prossimo passo il pagamento dei tributi online. PayER ha permesso di ridurre i costi ai cittadini, le commissioni quindi, e all’ente abbassando le spese per l’infrastruttura. PayEr, inoltre, agevola l’accesso sul nodo nazionale e Bologna ci sarà prima di Natale;
- Sempre a Reggio Emilia, c’è il servizio TIL, che ha aderito a PayER, sia per i pagamenti online delle soste, sia per l’accesso alle zone a traffico limitato della città. Da questa piattaforma è stato semplice il passaggio al nodo, trasparente e semplice, grazie all’intermediazione di Lepida, dall’aggiornamento normativo alla gestione dei dati, processi fondamentali per gli enti locali;
- segue l’esperienza del trasporto pubblico TPER, anche ferroviario, con PayER per l’acquisto di biglietti online e su sistemi digitali (contactless), con 16 mila persone che utilizzano tali canali;
- la USL modena, con i pagamenti del ticket, che ha sfruttato i servizi online definiti “trainanti ed abilitanti” l’epayment, che coprono già un terzo dei cittadini tramite l’opzione di sblocco del referto. In futuro tali servizi saranno accessibili anche in mobilità.