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Lenti a contatto smart per la diagnosi del glaucoma, ecco il nuovo studio

Doctors in a research station with digital screens and keyboard

Malattia che condiziona la qualità della vita di chi ne soffre, circoscrivendo il suo campo visivo e, nel corso del tempo, determinando la perdita irreversibile della vista, il glaucoma origina da un danno al nervo ottico, la fibra nervosa che veicola le informazioni dall’occhio al cervello. Oggi a supporto della diagnosi della patologia, che colpisce entrambi gli occhi e non è accompagnata da sintomi (se non viene diagnosticata e trattata in tempo, conduce chi ne soffre alla perdita della vista), ci sono le tecnologie digitali. Per essere precisi: le lenti a contatto smart per la diagnosi del glaucoma.

Un team di scienziati della Northumbria University in Gran Bretagna e della Boğaziçi University in Turchia – i risultati del loro studio sono pubblicati sulla rivista Contact Lens and Anterior Eye – ha sviluppato lenti a contatto smart per misurare la pressione intraoculare e inviare i dati a un oftalmologo. Un’innovazione tecnologica che potrebbe aiutare nella prevenire lo sviluppo della patologia; secondo il World Report on Vision 2019 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono circa 64 milioni le persone nel mondo che soffrono di glaucoma.

Nuova lente a contatto intelligente

Denominate GlakoLens, le lenti a contatto smart per la diagnosi del glaucoma – tristemente noto come “il ladro silenzioso della vista” – hanno sensore integrato che misura la pressione intraoculare (IOP). I dati vengono acquisiti da un sistema di lettura elettronica wireless, che li raccoglie, memorizza, elabora e invia a un medico (un oftalmologo, professionista specializzato nel trattare ogni disturbo o patologia relativa all’occhio) per tutte le valutazioni del caso.

I ricercatori stanno attualmente testando GlakoLens su un gruppo ristretto di volontari (una volta inserite nell’occhio, il paziente può svolgere normalmente la azioni quotidiane). Se gli esiti saranno positivi, le lenti a contatto intelligenti potrebbero essere commercializzate nei prossimi anni. “Crediamo che questa tecnologia abbia un potenziale enorme – precisano gli autori dello studio –, e potrebbe non solo salvare la vista dei pazienti nelle prime fasi del glaucoma, ma anche fornire una diagnosi precoce di altre malattie in futuro”. Ad esempio, per rilevare altre patologie come il diabete e la cheratite, misurando i livelli di glucosio, acido lattico nonché di altre molecole presenti nell’occhio.

Quali sono i vantaggi nell’immediato

Premesso che queste non sono, in senso assoluto, le prime lenti a contatto che rilevano il glaucoma (nel febbraio 2023, i ricercatori della Pohang University of Science and Technology, in Cina, hanno sviluppato delle lenti a contatto per monitorare la pressione dell’occhio e somministrare al bisogno farmaci contro la patologia), i dispositivi GlakoLens presentano, già in partenza, una serie di innegabili vantaggi. Che già stanno emergendo.

Rispetto agli esami oculistici tradizionali, infatti, le misurazioni della pressione intraoculare con GlakoLens vengono effettuate per un periodo più lungo. Per ottenere una diagnosi maggiormente accurata. Spiegano ancora i ricercatori: “La pressione intraoculare è in grado di variare notevolmente nell’arco delle 24 ore, ragione per cui è rilevante monitorare il paziente a intervalli o, meglio ancora, in modo costante per l’intera giornata. Ottenendo così un quadro ottimale della salute dei suoi occhi”.

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