Dopo la lunga sperimentazione, nel mese di giugno la piattaforma di Accesso Unitario è stata aperta alla possibilità di compilare e inviare le pratiche di trasformazione edilizia del territorio secondo la modulistica edilizia unificata, permettendo così di avviare le attività per la dismissione della piattaforma SiedER.
Il primo utilizzatore è stato il Comune di Ravenna, seguito dall’Unione Valli e Delizie e, da settembre, anche dal Comune di Reggio Emilia.
La roadmap prevista per la dismissione del sistema prevede che dal 16 novembre non si potranno più inviare pratiche attraverso SiedER, pur rimanendo consultabili.
Le pratiche verranno quindi migrate su Accesso Unitario fino a quando, conclusa la migrazione, SiedER potrà essere dismesso.
Oltre a dare ampia comunicazione della dismissione a tutti i soggetti interessati sono stati pianificati ulteriori webinar informativi, rivolti sia agli utenti finali che agli Enti, per tutto il mese di ottobre.
Lepida si sta inoltre occupando delle attività di configurazione degli sportelli su Accesso Unitario per gli Enti che nel corso del 2021 stavano utilizzando fortemente SiedER.
Ultima novità è che a breve su Accesso Unitario sarà possibile compilare la nuova CILA Superbonus, che, essendo disponibile per tutti gli Enti, sancisce di fatto l’avvio delle pratiche di edilizia residenziale per tutti gli Enti.
Lo scenario descritto va a rafforzare l’importanza di Accesso Unitario, che garantisce una gestione omogenea dei processi e dei servizi sul territorio, superando l’esigenza di mantenere piattaforme specifiche, con un grande risparmio di costi di gestione.
Ricordiamo che dal 1° settembre anche la piattaforma regionale SIS (Sistema Informativo Sismica) è andata in pensione, anche in questo caso sostituita da Accesso Unitario.
Da non dimenticare infine che le caratteristiche peculiari con cui è stata realizzata la piattaforma di Accesso Unitario la rendono particolarmente adatta a far fronte a cambiamenti normativi e predisposta all’integrazione con altri gestionali dell’Ente, senza che questo sia obbligato a riorganizzazioni tecniche e gestionali, spesso invasive e costose.