Il bilancio è estremamente negativo. La legge per il mercato e la concorrenza, in vigore da un anno esatto (dal 29 agosto 2017), è stata attuata solo al 20%. Perché? La stessa legge non ha effetti immediati, infatti prevede l’emanazione di molti provvedimenti attuativi per dar vita, concretamente, a diverse tutele per i consumatori. Così dei 28 provvedimenti contenuti solo 5 sono stati approvati dai ministeri o adottati dalle Autorità con regolamenti e atti. Il resto è un valzer di proroghe. O di “7 marce indietro”, scrive oggi il Sole 24 Ore “rispetto allo spirito delle legge”.
Legge concorrenza, il valzer di proroghe
- Il rinvio di un anno, dal primo luglio 2019 a luglio 2020, della piena liberalizzazione del mercato di luce e gas. La proroga è contenuta nel decreto Milleproroghe del Governo M5S-Lega.
- La proroga di un anno, a fine 2018, della riforma del settore Ncc-Taxi-Uber
- La proroga per le gare del commercio ambulante e per l’idroelettrico nelle province di Trento e Bolzano e l’uscita degli impianti termali dal perimetro della direttiva Bolkestein.
Invece non hanno ultimato l’iter di approvazione i decreti ministeriali sulla scatola nera per le automobili e Sim telefoniche associate all’identità digitale. Quest’ultimo è ancora sotto la lente d’ingrandimento dell’Interno, mentre il primo è stato oggetto di una consultazione pubblica da parte del ministero dei Trasporti. La legge concorrenza prevede, o meglio prevedeva, entro 3 mesi dall’entrata in vigore il decreto per disciplinare i requisiti minimi per il trattamento dei dati raccolti con la ‘scatola nera’ su un veicolo: chi decide di farla installare sulla propria vettura avrà sì uno sconto sull’assicurazione, ma allo stesso tempo ha il diritto sapere in che modo sono raccolti, gestiti e trattati i suoi dati, perché il dispositivo monitora gli spostamenti e la velocità dell’automobile e si rivela “la prova schiacciante” in caso d’incidente.
Il Bilancio sulla legge Concorrenza? Luci e ombre secondo l’Antitrust
“L’Autorità ha visto con favore, sotto il profilo simbolico, l’adozione, per la prima volta, della legge per la concorrenza, un obbligo introdotto nel 2009. La versione definitiva approvata dal Parlamento un anno fa, tuttavia, è risultata significativamente ridimensionata rispetto al testo originario e, nel merito, l’esito finale presenta luci e ombre”. Così, intervistato dal ‘Sole 24 ore’, Filippo Arena, segretario generale dell’Antitrust.
Nella prossima segnalazione al Governo “In linea generale posso dire che occorrerà”, ha aggiunto Arena, “verificare l’opportunità di puntare ancora su un provvedimento ‘omnibus’. Andrà valutato, ad esempio, se utilizzare lo strumento del decreto legge oppure la presentazione di disegni di legge mirati su alcuni temi specifici”. “Ma questa è ovviamente valutazione che andrà verificata nell’interlocuzione con l’esecutivo”, ha concluso il segretario generale dell’Antitrust.
Del resto il bilancio negativo alla legge Concorrenza è stato tracciato dallo stesso presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, a luglio scorso nella presentazione della relazione annuale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato al Parlamento. (Vai al discorso integrale).
Professioni, poste, sanità, concessioni, diritti d’autore: in tutti questi settori Pitruzzella ha messo in evidenza i passi indietro rispetto a quanto contenuto nella legge.