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“Le TLC per la crescita del Paese”. I Ceo delle Telco italiane a confronto. Video integrale

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Confronto serrato fra i principali operatori italiani sulle priorità della industry Tlc nel dibattito che si è tenuto all’Università e-Campus con i Ceo delle principali Telco italiane e il ministro dell’Innovazione Vittorio Colao. Il video integrale.

Le priorità della industry delle Tlc nel dibattito che si è tenuto oggi all’Università e-Campus con i Ceo delle principali Telco italiane e il ministro dell’Innovazione Vittorio Colao.

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Le difficoltà della industry delle Tlc, da tempo in crisi di fatturati e con un grave problema di manodopera, alla luce degli ingenti investimenti necessari per realizzare le reti ultraveloci di nuova generazione 5G e in fibra ottica. La necessità di mantenere la concorrenza, in un mercato ultra competitivo, garantendo anche i livelli occupazionali. L’allarme energia, con le telco che paraddosalmente non sono considerate energivore. Il tema dei limiti elettromagnetici, che in Italia restano i più bassi d’Europa nonostante le continue sollecitazioni degli operatori verso un innalzamento considerato vitale per slavare gli investimenti. Questi alcuni dei temi trattati oggi all’evento “Le TLC per la crescita del Paese. Per un mercato aperto, competitivo ed attento alla difesa dell’occupazione” organizzato dal Dipartimento Media e Tlc di Fratelli d’Italia nella sede dell’Università e-Campus.

Partecipanti

All’evento hanno partecipato Pietro Luigi Polidori, Consigliere e Campus; Flavio Palumbo, Dipartimento lavoro e tlc, FdI Lombardia; Stefano Molinari, Candidato FdI Camera dei Deputati; Daniela Santanchè, Portavoce, Fratelli d’Italia Lombardia; Aldo Bisio, CEO, Vodafone Italia; Alberto Calcagno, CEO, Fastweb; Gianluca Corti, co-CEO, WindTre; AndreaDuilioCEO, Sky Italia; Pietro Labriola, CEO, TIM Group; Benedetto Levi, CEO, Iliad Italia; Vittorio Colao, Ministro dell’Innovazione e della Transizione Digitale; Alessio Butti, Responsabile Dipartimento Media e Tlc, Fratelli d’Italia. Moderatore Raffaele Barberio, Direttore responsabile, Key4biz.

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Tlc: Butti, fondamentale capire come investire fondi Pnrr

“Ci sono delle circostanze e una congiuntura astrale favorevole allo sviluppo delle tecnologie e del digitale. Ci sono le risorse del Pnrr, sappiamo che sul digitale si investono circa 40 miliardi ed è fondamentale capire come investirli. Riteniamo di essere stati un gruppo politico, forse l’unico, a parlamentarizzare il dibattito sulle questioni che afferiscono alle telecomunicazioni”. Così Alessio Butti, responsabile Dipartimento Media e Tlc di Fratelli d’Italia, ha introdotto il convegno ‘Le tlc per la crescita del paese’ organizzato all’Università e-Campus a Novedrate (Como) cui partecipano sei amministratori delegati delle maggiori aziende del settore. “Desidero soprattutto ringraziare il ministro Vittorio Colao che sarà con noi. Il ministro – ha ricordato Butti – ha iniziato la sua attività ministeriale proprio a un evento organizzato da Fratelli d’Italia e siamo ormai in fase conclusiva di questa legislatura; probabilmente concluderà con un evento di Fdi, speriamo sia foriero anche per lui di belle cose”.

Tlc: Butti, vogliamo rete pubblica, progetto ‘Minerva’

Sulla rete nazionale in fibra “noi abbiamo un progetto diverso, si chiama Minerva perché era la dea delle guerre giuste e riteniamo che quella sulla rete sia una battaglia importante per il Paese. Non è una battaglia contro qualche operatore, ma per il Paese”. Così Alessio Butti, aggiungendo che “Vogliamo una rete pubblica”, ha precisato, sottolineando che “il progetto c’è, esiste e lo stiamo quotidianamente aggiornando”. “Apprezzo la decisone di Cdp e Open Fiber di ritardare l’offerta – ha detto ancora Butti -. Un ritardo giustificato dal fatto che non c’è un accordo sul costo della rete. Vivendi ha detto pubblicamente che costa 31 miliardi, mentre sembra che invece Cdp voglia offrire molto meno”. “Questo sarà un elemento di discussione che interessa anche la politica“, ha concluso.

Tlc: Bisio, caro energia costa 2 mld, rischia ritardare 5G

“Ai prezzi correnti per il settore ci sono 2 miliardi di costi dell’energia in più. E un fattore che si somma allo stato di gravità degli ultimi anni. Per pagare le bollette energetiche l’unico cosa da fare è dilazionare gli investimenti. Questo mette a rischio gli investimenti e rischia di ritardare ulteriormente anche il 5G”. E’ l’allarme lanciato da Aldo Bisio, amministratore delegato di Vodafone Italia, al convegno sulle tlc organizzato da Fratelli d’Italia. “Non sono più tempi di Megan Gale, il settore ha bisogno di cure urgenti e c’è bisogno che se ne parli”, ha detto Bisio.

 “Il settore tlc negli ultimi anni è andato in grande difficoltà. E’ un settore che ha perso 14 miliardi di ricavi in ultimi anni. Ha ridotto i costi operativi, sicuramente è riuscito ad ammodernare le macchine operative ma ha ridotto anche gli investimenti”, ha fatto in conti Bisio. “Non solo ha rimesso nelle tasche dei consumatori 14 miliardi ma con tutto questo ha azzerato la capacità di generare di cassa. Il settore sta drenando cassa”, ha proseguito il manager ricordando che comunque “l’Europa non va molto meglio dell’Italia”. Tuttavia “la nostra lettura è che l’Italia abbia creato sovracapacità e abbia provocato politiche di dumping. Quella delle tlc è un’industria che vende sottocosto e non può resistere tanto”, ha osservato l’amministratore delegato di Vodafone Italia.

Corti (WindTre): settore verso rosso, costretti a ritardare 5G

“L’anno prossimo il settore delle Tlc rischia di andare in rosso: saremo costretti a malavoglia a ritardare gli investimenti del 5G e questo sarà pagato dall’intera filiera italiana che sarà in ritardo con gli altri competitor“. Lo ha sottolineato Gianluca Corti, co-CEO di WindTre.

Corti ha ricordato che il settore nel suo complesso ogni anno investe 7 miliardi all’anno, mentre “il Pnrr ne investe 6. E’ importante muoversi rapidamente: l’ultimo governo ha iniziato a fare politiche, prima eravamo viste come gare da mungere”, ha aggiunto. Tra le proposte quella di far “partecipare i grandi Ott ai costi sostenuti dalle Tlc”.

Labriola, servono politiche di medio-lungo termine

Il settore delle tlc “deve trovare delle politiche di medio-lungo termine assieme alle autorità e alla politica”. A sottolinearlo, intervenendo a un convegno sulle tlc organizzato da FdI, è l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola. “È importante parlare di politica industriale: dobbiamo definire logiche di lungo periodo per un’industria che richiede tanti investimenti”, ha aggiunto. Fra i temi cruciali per il comparto, Labriola ha citato la necessità di “arrivare a un’indicizzazione dei prezzi all’inflazione” e ad “un intervento sul fronte dell’energia”, perché il settore è fra i principali consumatori.

L’Italia e l’Europa dovrebbero seguire l’esempio olandese sulla regolazione per lo sviluppo delle infrastrutture in fibra. A sottolinearlo Pietro Labriola. “In Olanda i prezzi wholesale saranno ridefiniti ogni 8 anni, dando un orizzonte più lungo, e non saranno orientati al costo”, ha spiegato, evidenziando come anche gli analisti finanziari abbiano apprezzato questa scelta perché “è basata su una struttura di mercato che supporta una strategia sulla fibra che garantisce l’adeguato ritorno sull’investimento”.

Colao, nuovo governo preservi persone impegnate nel Pnrr

“Mantenere la posizione dell’Italia in Europa insieme a Francia e Spagna che pensa all’industria europea. Secondo, valutare insieme ai regolatori di recuperare i costi persi per guardare anche al ritorno sugli investimenti. Infine cercate di preservare il più possibile le persone che hanno lavorato sul Pnrr”. Sono le raccomandazioni che Vittorio Colao, ministro dell’Innovazione e della Transizione Digitale, fa al prossimo governo rivolgendosi a Alessio Butti, responsabile Dipartimento Media e Tlc di Fratelli d’Italia, durante il convegno sulle tlc organizzato da FdI. 

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