Da questa sera comincerà a farsi avanti una luna che sarà piena domani, il 7 marzo. È nota come “luna del verme”, un nome che affonda in echi di semine, lombrichi e piogge di primavera. Oltre a non brillar mai di luce propria, il satellite della terra questo mese è anche invertebrato, praticamente senza colonna.
A pensarci bene, qual è la zona di comfort dei nostri amici striscianti? Una mela, ad esempio. Chiudendo gli occhi è possibile: la prima che verrà in mente sarà quella di un brand, circonfusa di led; ma se è stata appena morsa dall’uomo, vuol dire abbiamo sfrattato la natura…
Potremmo fare come Caravaggio che, per farci riflettere sul perché una mela è “abitata” da un piccolo essere, dipinse la canestra di frutta più su dell’occhio, forzandoci a tendere il collo. “The worm moon” potrebbe essere invece un invito a piegarci un po’, magari solo per un momento ad ascoltare i ritmi della terra. Dunque, cosa chiedere alla luna di queste due sere? Proprio perché bacata, di fare miracoli.