Le Associazioni di categoria dell’Esercizio Cinematografico Italiano – ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) e ANEM (Associazione Nazionale Esercenti Multiplex) – contestano quanto comunicato dal Direttore della Mostra del Cinema di Venezia e le iniziative successive che prevedono la contemporaneità dell’uscita di alcuni film sia in sala che su altri mezzi.
Pur riconoscendo l’affermazione del Direttore che in Francia esiste una legge che vieta ciò, si legge in un comunicato congiunto delle due associazioni, le modalità di distribuzione condivise finora tra le categorie hanno permesso lo sviluppo complessivo dell’intera filiera; al contrario, novità introdotte unilateralmente sembrano orientate a perseguire esclusivamente gli interessi di breve periodo solo di una parte, a danno degli altri attori.
Si tratta di un tema molto delicato che andrebbe affrontato d’intesa con tutti gli operatori della filiera cinematografica, specie in un periodo in cui l’esercizio – che rimane il principale canale di sfruttamento e valorizzazione di un’opera cinematografica – è in una fase di grave crisi, per via di problemi strutturali del mercato (stagionalità e fiscalità in primis) che meritano un approfondimento e un’analisi che si stanno sviluppando presso i competenti contesti istituzionali.
La Legge Cinema ha fornito i primi strumenti: l’Esercizio è a disposizione per lavorare a soluzioni utili al mercato, ma senza penalizzare questa fondamentale catena del valore.
Pertanto, le Associazioni dell’esercizio cinematografico si opporranno con ogni mezzo a tale proposta, se le convergenze sulle finestre di sfruttamento verranno disattese senza l’avallo dei Cinema Italiani.