Il 4 giugno u.s., nell’ambito del “Palinsesto 2020” predisposto dal CDTI, si è tenuto il quarto evento, dal titolo “Le risposte della politica”.
Ospiti principali sono stati l’On. Vincenza Bruno Bossio, l’On. Alessio Butti e l’On. Mattia Fantinati, che sono intervenuti alla presenza di numerosi soci e simpatizzanti del Club dell’Informatica romana.
Tra i diversi temi trattati, uno in particolare ha occupato la scena: il mondo delle PMI e la loro difficile sopravvivenza.
È aleggiata sin dall’esordio la forte preoccupazione che esista, deliberatamente o meno, una sorta di “conventio ad excludendum”, che relega le piccole e le medie imprese, nella partecipazione ai bandi pubblici, in posizioni di assoluta subalternità.
Una impostazione che, “de facto” risulta oltre che discriminatoria, anche economicamente controproducente; non c’è chi non veda, infatti, che questa strategia atrofizza le imprese costituenti il tessuto connettivo industriale italiano e impedisce la messa in moto di uno dei principali volani, se non il più importante, di cui il nostro Paese disponga, per fornire risorse e competenze alla realizzazione dei progetti, e per contribuire allo sviluppo dell’innovazione e alla crescita dei giovani.
In un momento di emergenza, con il Covid-19 che ha ghiacciato la domanda, accentuando la crisi a mordere ancora più ferocemente, si è levato un accorato appello alla “Politica”, il cui intervento è indispensabile per evitare il rischio di una implosione senza ritorno; serve molta decisione e rapidità, occorrono misure urgenti in particolare sul fronte dei/di:
- pagamenti da parte della PA, il cui sblocco, senza dover aspettare provvedimenti attuativi lunghi e complessi di nuovi decreti, fornirebbe la linfa finanziaria indispensabile per ridare ossigeno alle imprese;
- nuovi ordinativi, il cui ritmo di attivazione da parte di molte Amministrazioni e Enti, invece che accelerare sta invece addirittura rallentando;
- nuove gare, per intervenire con decisione su alcuni specifici punti:
- riducendo la dimensione delle basi d’asta, per evitare che siano sempre e solo appannaggio di poche Grandi Aziende;
- accrescendo, e di molto, il numero di gare con basi d’asta che tengano conto che il 95% delle imprese è costituito da PMI;
- eliminando, nel caso di cui al punto a., l’applicazione di qualsiasi onere, che grava attualmente sui subappaltatori;
- modificando le regole per impedire che le tariffe di aggiudicazione possano essere compresse a livelli inaccettabili;
- prevedendo che i pagamenti ai subappaltatori possano avvenire direttamente e nel rispetto della normativa europea;
- introducendo premialità per gli RTI in cui siano presenti PMI, prevedendo nei disciplinari punti tabellari in misura crescente a seconda del numero e della quota di attività assegnata alle PMI;
- favorendo la partecipazione delle reti di imprese con l’inserimento di sistemi premiali, che consentano di incentivare i meccanismi di aggregazione delle PMI;
- inserendo una norma anti-burocrazia, che centralizzi in una unica entità nazionale, sia per la PAC sia per la PAL, la certificazione e la verifica preventiva dei requisiti amministrativi delle aziende.