2015 – Giappone, Francia, Germania
Sentaro gestisce una piccola panetteria che vende dorayaki, pasta fritta ripiena di una salsa dolce ricavata da fagioli rossi. I suoi affari non vanno molto bene, fin quando si presenta alla sua porta Toku, un’anziana signora, che si offre di aiutarlo in cucina. Sentaro accetta, ma all’inizio è scettico e riluttante nei suoi confronti. Toku, però, da subito dimostra di avere mani magiche e in particolare quando deve fare gli “an”, con il nome originale. La donna ha una ricetta segreta, molto più gustosa, e nel giro di poco tempo la piccola attività di Sentaro inizia a prosperare molto più di quanto l’uomo potesse immaginare. E con il passare del tempo, inevitabilmente tra Sentaro e Toku si crea un legame forte e solido al punto di diventare l’uno confidente dell’altro.
Naomi Kawase porta sul grande schermo il libro An di Durian Sukegawa pubblicato in Giappone nel 2013. I due avevano già lavorato insieme. Infatti nel 2012 erano stati al Festival di Cannes quando Kawase presentò in Concorso il film Hanezu no Tsuki in cui recitava lo stesso Sukegawa. ‘Poi quando ha terminato il libro, me lo ha mandato chiedendomi se mi interessava farne un adattamento cinematografico – commenta la regista –. E così l’ho letto e sono rimasta affascinata da come rintraccia con cura la presenza di ‘ciò che è invisibile’ nella vita. Il cinema è il mezzo attraverso il quale costruiamo la realtà a partire da ciò che è visibile, ma ciò nonostante io credo che il cinema possa anche creare la presenza di quello che è invisibile nella vita e presentarlo a noi spettatori’.
I personaggi principali del film Le ricette della signora Toku sono in realtà tre. Accanto a Sentaro e la signora Toku, c’è Wakana, la ragazzina povera ma con una sensibilità diversa da quella delle sue coetanee. I tre, dapprima sospettosi gli uni nei confronti degli altri, alla fine si rendono conto che nessuno può vivere da solo. ‘Sono convinta che questo valga per tutti noi esseri umani – aggiunge Naomi Kawase –. Inoltre, ciascuno di noi vive qualche esperienza di fallimento nella vita. A volte questi fallimenti possono imprimere una svolta drammatica alla nostra esistenza, ma anche in questo caso ognuno di noi possiede sempre la forza per continuare a vivere in qualunque condizione. È una forza innata nella natura umana. Tuttavia, a volte, le nostre società mettono alla prova la volontà e il desiderio di alcuni e in questo film possiamo vedere che il personaggio principale, Toku, è stata ‘derubata’ di gran parte della sua vita, ma al tempo stesso ha anche imparato molte cose dalla situazione particolare in cui è stata messa. Ricevendo l’aiuto o il sapere di Toku, che ha vissuto molto di più e fatto molte più esperienze, gli altri due personaggi principali, Sentaro e Wakana, acquisiscono ciascuno un suo modo di credere in loro stessi e la capacità di compiere un piccolo ma importantissimo passo in avanti nella loro vita’.
In Le ricette della signora Toku, nel titolo originale An, è fondamentale il ruolo della cucina se pur di “contorno”, un luogo ben utilizzato come arma a doppio taglio dai tre protagonisti. Gli attori che prestano il loro volto sono Kirin Kiri (Father and Son), Masatoshi Nagase (Il mare e l’amore) e Kyara Uchida (Kiseki).
Le ricette della signora Toku è stato il film d’apertura della sezione Un certain regard del 68mo Festival di Cannes, accolto molto bene dalla critica internazionale. È un film che non ha molte pretese e che regala lezioni di vita caserecce. Toku è la nonna di tutti gli spettatori, che svela i grandi misteri dell’universo a coloro che l’affiancano durante la preparazione degli “an”. Niente dialoghi lunghi o filosofici, molte immagini ricche di gesti e dettagli. Un film che dona un po’ di pace e tranquillità in una società frenetica.
Regia: Naomi Kawase
Attori: Kirin Kiki (Toku), Masatoshi Nagase (Sentaro), Kyara Uchida (Wakana), Miyoko Asada (Proprietaria panetteria Dorayaki), Etsuko Ichihara (Yoshiko)
Soggetto: dal romanzo An di Durian Sukegawa
Sceneggiatura: Naomi Kawase
Fotografia: Shigeki Akiyama
Musiche: David Hadjadj
Montaggio: Tina Baz
Scenografia: Kyoko Heya
Durata: 113’
Genere: Drammatico
Data di uscita in sala: 10 dicembre 2015