Nel matrimonio può non essere importante cosa si dice, ma come lo si dice.
A sentenziarlo non è un famoso terapista di coppia ma…un algoritmo, in grado di predire se la relazione matrimoniale può andare a migliorare o a peggiorare nel tempo in base al tono di voce dei componenti della coppia.
Anzi, a dire il vero, l’algoritmo – inventato dai ricercatori della University of Southern California – è anche più preciso dei terapisti nel prevedere l’esito, positivo o negativo, di una relazione in profonda crisi: utilizzato nel corso di un esperimento basato sulle registrazioni di centinaia di conversazioni di 134 coppie durante sessioni di terapia matrimoniale nell’arco di due anni, le previsioni dell’algoritmo si sono rivelate corrette nel 79% dei casi, contro i 75% di accuratezza dei terapisti.
Come funziona
L’algoritmo utilizza una tecnologia di elaborazione vocale per scomporre una conversazione in quelle che sono le sue caratteristiche acustiche: volume, tono, intensità e altri parametri in grado di misurare se la voce sta tremando o ha altre variazioni generate dall’emozione.
Queste caratteristiche sono state monitorate sia nel corso di una singola sessione di terapia che su sessioni multiple, così da aver uno schema dei cambiamenti emotivi che ogni coppia si è trovata ad attraversare.
“Non si tratta solo di studiare le tue emozioni ma di studiare l’impatto di quello che il partner dice sulle tue emozioni”, ha spiegato Shrikanth Narayanan, responsabile del team che ha condotto la ricerca e che ha poi monitorato le coppie per un periodo di 5 anni.
L’algoritmo può in effetti andare a colmare la mancanza di strumenti di misurazione obiettivi in grado di monitorare i progressi di una terapia di coppia, ponendosi come strumento scientifico in grado di aiutare i consulenti matrimoniali a personalizzare le sessioni di terapia.
Per rendere l’algoritmo ancora più accurato, i ricercatori stanno quindi studiando come includere, tra le funzionalità predittive dell’algoritmo, anche l’analisi delle parole utilizzate dalla coppia durante la terapia e il linguaggio del corpo.