Appuntamento venerdì 18 novembre al Teatro Argentina di Roma con la decima edizione del “Premio Vincenzo Dona , voce dei consumatori” dedicato quest’anno al marketing della gamification.
Attraverso la testimonianza dei nostri ospiti, racconteremo l’universo “giocoso” che circonda le nostre esistenze di consumatori: dal ruolo educativo che riveste il ludico all’importanza del gioco di squadra; ci inoltreremo nei meandri delle scelte di consumo (che altro non sono se non anch’esse un gioco…) e della relazione giocosa tra imprese e consumatori, tanto nella old economy che della economia digitale.
Lasceremo il tema dell’azzardo alla voce dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni cui chiederemo (nella intervista che farò al Presidente Angelo Marcello Cardani) di esporre il punto di vista “istituzionale” sulle ludopatie (che anzi proporrei di non chiamare più così perché il suffisso “ludico” davvero nulla a che vedere con queste patologie…).
A conclusione della mattinata, poi, Paolo e Diego di Taxi 1729, un fisico e un matematico alla loro maniera, ci faranno divertire (e imparare) spiegandoci i giochi manipolatori che talvolta muovono le nostre scelte di acquisto.
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Non mancheranno le premiazioni, perché come sapete, il Premio Vincenzo Dona è assegnato, alle personalità che si sono distinte durante l’anno per il loro impegno nell’elevare il livello di consapevolezza dei consumatori: saranno proprio Taxi 1729 e il sociologo Francesco Morace a ricevere il riconoscimento di quest’anno; al mensile “Il Test-Salvagente” andrà invece il premio nella sezione stampa.
Perché dedicare il più importante evento sui consumi al gioco?
Tutto parte da una riflessione: il ludico si fa sempre più invadente rispetto al nostro tempo e alla nostra quiete, nella società attuale non giocano più solo i bambini o gli adolescenti, ma anche gli adulti in frangenti che un tempo erano appannaggio esclusivo della serietà lavorativa…
Di certo è un fatto che mentre ciascuno di noi prova a concentrarsi, irrompe un invito a giocare: un messaggino che mi invita ad attivare una promozione per avere servizi telefonici più vantaggiosi, il computer mi richiede di aggiornare il sistema operativo, qualcosa mi ricorda di dover pagare una scadenza, poi ricevo l’invito a iscrivermi ad un nuovo gioco online, vibra il Fitbit che ho al polso per ricordarmi che sono seduto da troppo tempo, provo ad alzarmi per fare un po’ di movimento, ma Amazon mi annuncia che ha messo in vendita un prodotto ad un prezzo incredibile!
Siamo assediati, non c’è soluzione di continuità tra una notifica di Whatsapp, una email, qualcuno che ci contatta, che ci lusinga con un “mi piace” o ci provoca con un commento impertinente; un certo venditore che mi ricorda che non ho ancora comprato quell’articolo (eppure lo avevo messo nel carrello!?), un altro si lamenta di dover ancora attendere la mia recensione (ma insomma quanto ci vuole a scrivere un commento?!). E ancora: la compagnia di assicurazione mi chiede cosa vogliamo fare con quel preventivo, Booking.com mi sollecita: ci sono altre persone interessate a quella stessa camera d’albergo…
L’alternanza e la compenetrazione degli argomenti, ma soprattutto dei toni e dei registri è sfiancante! Serio e giocoso si sovrappongono e si confondono. Pensiamoci bene: anche nei media tradizionali non c’è giornale o rivista che non ospiti accanto a notizie “serie” il cruciverba o l’oroscopo, talk-show che dia spazio all’intervento comico tra argomenti seriosi. E di questa osmosi la timeline di ogni social network è il più evidente testimone.
Come difendersi da tutto questo? La soluzione è mettersi off-line?
Lungi da noi demonizzare il gioco ma è fondamentale il tema della responsabilità….
Non mancheremo naturalmente di parlarne nella nostra mattinata di confronto: non mi resta quindi che darvi appuntamento a domani promettendovi un caleidoscopio di suggestioni ludiche…