L’Ecofin a Berlino non sdogana le criptovalute e lancia un altolà anche al progetto Libra di Facebook .“Solo la Bce emette moneta nell’eurozona”, ha dichiarato Roberto Gualtieri, ministro dell’economia e delle finanze nel commentare la posizione presa da tutti i ministri del Tesoro dei Paesi membri.
Altolà a libra di Facebook
“Siamo preoccupati dalla criptovalute“, ha affermato il ministro francese Bruno Le Maire, “attendiamo che la Commissione pubblichi regole molto chiare e forti per evitarne l’abuso, per attività terroristiche o per riciclaggio e vogliamo fissare un principio semplice: la Banca centrale, la Bce è l’unica cui sia permesso emettere valute. E questo punto è qualcosa che non può essere minato da alcun tipo di progetto, inclusa libra” (l’aspirante sistema di pagamento di facebook con valuta virtuale).
Il documento dell’Ecofin
Gli “stablecoin”, un tipo di criptovaluta spesso supportata da asset tradizionali, sono balzate nelle agende dei politici lo scorso anno quando Facebook ha rivelato i piani per il suo token Libra, non “dovrebbero minare la stabilità finanziaria, la sicurezza e l’efficienza dei sistemi di pagamento, la concorrenza leale e l’ordine monetario così come la sovranità monetaria nell’Unione europea”. Questo è scritto nel documento congiunto dei ministri di Germania, Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi.
Pertanto, si legge ancora, “fino a quando le sfide e i rischi legali, regolamentari e di sorveglianza non saranno stati adeguatamente identificati e affrontati le stablecoin non saranno operabili nell’Ue”.
Entro l’anno le regole proposte dalla Commissione Ue?
Per questo motivo i ministri dell’economia e delle finanze della Ue, incoraggiano la Commissione a presentare l’annunciata proposta che fissi il quadro regolatorio entro il 2020.
“Attendiamo con impazienza la proposta normativa per le criptovalute annunciata dalla Commissione per il terzo trimestre del 2020 e sosteniamo pienamente le intenzioni della Commissione di fornire un quadro normativo preciso e stabile per le criptovalute garantite da attività e di vietare, ove opportuno, quelli che non soddisfano tutti i prerequisiti”. Questa è la posizione dei ministri dell’economia e delle finanza, che, tuttavia, tengono a precisare non si tratta di una chiusura verso l’innovazione, anzi.
Dichiarano che sono uniti e impegnati nell’assicurare sia la promozione dell’innovazione finanziaria e dello sviluppo tecnologico sia stabilità finanziaria e protezione dei consumatori. E solo un quadro normativo definitivo potrà garantire queste condizioni.
I cinque Paesi nel documento congiunto propongono alla Commissione alcuni criteri per il quadro normativo: vogliono che tutte le stablecoin siano impegnate con un rapporto di 1: 1 con valuta fiat, con attività di riserva denominate in euro o altre valute degli stati membri dell’UE e depositate in un’istituzione approvata dall’UE.
Infine, tutte le entità che operano come parte di uno schema di stablecoin dovrebbero essere registrate nell’UE, hanno proposto. Una mossa del genere avrebbe probabilmente un impatto sulla Libra Association con sede a Ginevra, che prevede di emettere e gestire libra.